Brindisi, contagi in calo tra i sanitari. Ma chi rifiuta la dose di vaccino va in ferie forzate

Brindisi, contagi in calo tra i sanitari. Ma chi rifiuta la dose di vaccino va in ferie forzate
di Lucia PEZZUTO
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Venerdì 19 Marzo 2021, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 04:11

I sanitari non vaccinati del Perrino di Brindisi saranno allontanati dai reparti e messi in ferie forzate. Il medico competente dell'ospedale ha disposto la richiesta di allontanamento di medici, infermieri e operatori sociosanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti-Covid. Si tratta dell'applicazione di un provvedimento regionale per la tutela della salute dei lavoratori sul posto di lavoro, ma anche per garantire la sicurezza delle cure ai pazienti. Un problema che era stato già sollevato nelle settimane scorse dal presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Brindisi, Arturo Oliva, quando sottolineava che la presenza dei sanitari non vaccinati nei nosocomi rendeva le cure non del tutto sicure. Ora per dare seguito alla richiesta del medico competente (il medico che si occupa delle questioni di salute legate al personale ospedaliero), il direttore sanitario del Perrino, Andrea Gigliobianco, ha inviato una lettera ai primari dei reparti del nosocomio brindisino affinché dispongano ferie d'ufficio a tutto il personale non vaccinato. Si tratta in particolar modo di reparti delicati quale il blocco operatorio e la Rianimazione. Al momento la situazione è in itinere perché si sta valutando la reale situazione su coloro che hanno rifiutato l'anti-Covid. Sino a qualche giorno fa erano 581, su 5mila operatori sanitari della Asl di Brindisi. Intanto la Direzione generale ha dato disposizioni affinché si coprano di le turnazioni con una nuova organizzazione del lavoro.

LA PROTESTA DEL SINDACATO

Alla luce della riorganizzazione interna del personale impiegato nei reparti e soprattutto dell'allontanamento dei sanitari non vaccinati la Fp-Cgil insorge: «Contestiamo fermamente il contenuto di questi ordini di servizio. La legge GelliBianco ha differenziato la responsabilità della struttura sanitaria da quella degli operatori, prevedendo una responsabilità a titolo contrattuale per le strutture sanitarie e una responsabilità di tipo extracontrattuale per gli operatori. Il rifiuto di vaccinarsi non è paragonabile al Tso, altrimenti sarebbe stato normato dalla legge italiana; a tal proposito facciamo espresso riferimento al fatto che le disposizioni in materia sanitaria appartengono unicamente alla normativa nazionale e non possono essere derogate da disposizioni non eventi carattere di norma primaria. A nulla può valere la disposizione punitiva di porre in ferie forzate il dipendente anche perché cade in piena contraddizione con il lavoro effettuato da tutti i dipendenti dell'Asl dal febbraio 2020».

La Cgil chiede così «l'immediata revoca degli ordini di servizio con il relativo reintegro del personale nei reparti di appartenenza».

I RIFLESSI POSITIVI DELLA CAMPAGNA VACCINALE

Crolla intanto il numero dei positivi tra gli operatori sanitari brindisini dopo la vaccinazione. A quasi tre mesi dall'inizio della campagna di vaccinazione cominciano a vedersi i primi risultati: crolla la curva dei contagi tra i sanitari. Lo scorso 27 dicembre medici, infermieri e assistenti sanitari furono tra i primi a sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti-Covid. Dai dati in possesso della Asl di Brindisi i contagi tra i sanitari sono nettamente diminuiti. «La vaccinazione è efficace e produce benefici: il crollo dei casi positivi tra gli operatori sanitari è il risultato più evidente», ha detto Pasquale Pedote, responsabile dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Brindisi, che ha sottolineato la correlazione tra l'aumento delle vaccinazioni e la diminuzione delle infezioni. «A conferma di queste parole - ha spiegato Pedote - è sufficiente osservare il grafico, riportato nell'ultimo report al 14 marzo, che descrive l'andamento settimanale dei casi di Covid-19 nella provincia di Brindisi, con il confronto tra operatori sanitari e popolazione generale. Nel periodo antecedente l'inizio della campagna vaccinale le due curve descrivono un andamento praticamente speculare. Nelle settimane seguenti l'inizio della immunizzazione di massa, con il personale sanitario target prioritario sin dal primo giorno, con circa 6mila operatori che hanno ricevuto finora la doppia dose, la curva della popolazione generale segue un trend ascendente, quella degli operatori sanitari uno discendente, tenendo anche conto di un grosso focolaio che tra fine gennaio e inizio febbraio ha coinvolto il personale sanitario e gli ospiti di una Rssa fasanese. La vaccinazione rappresenta l'unica risorsa disponibile al fine di un ritorno alla vita normale».

Intanto dopo il via libera dell'Ema per l'utilizzo di AstraZeneca potranno riprendere le vaccinazioni così come era previsto da cronoprogramma. In questo momento la Asl di Brindisi ha a disposizione ben 10mila dosi di AstraZeneca e con tutti gli hub vaccinali a regime sarà possibile dare una accelerata alla campagna vaccinale. Prosegue anche il reclutamento di volontari disponibili a collaborare nei centri vaccinali, al momento sono state raccolte oltre 200 adesioni.
 

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