La musica segna il futuro dell’ex “Montecatini”: grandi eventi per la svolta

La musica segna il futuro dell’ex “Montecatini”: grandi eventi per la svolta
di Roberta GRASSI
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Martedì 5 Ottobre 2021, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:32

BRINDISI - Non accadeva da tempo, colpa (solo in parte) della pandemia che ha congelato lo spirito di iniziativa di tutti, ha sospeso la voglia di ballare e di nutrirsi di cultura. Per forza di cose. Brindisi nell’ultimo weekend si è vestita a festa: la colonna romana illuminata di lilla che si scorgeva alla destra, il lungomare visto da Sant’Apollinare, il monumento al marinaio dall’altro lato. E musica, chitarra, batteria e basso, sotto il tetto di legno del capannone ex Montecatini che dopo più di un decennio è ritornato ad essere palcoscenico, proprio come era stato pensato inizialmente. Tre concerti, uno dopo l’altro. Il pienone. Gli stand del vino, della birra alla spina, del panino col pesce o col capocollo. Le sedie ordinate, mascherine. Sguardi ammirati dinanzi a una bellezza che troppo spesso è rimasta sotto chiave.
Nei primi tre giorni d’ottobre dall’altro lato del seno di Levante, zona normalmente off limits, si sono tenuti tre concerti: ha aperto le danze Daniele Silvestri. Poi è stata la volta di Max Gazzè. Infine Carmen Consoli con la sua chitarra, alla batteria Marina Rei e sul più bello una nuova apparizione di Gazzé per una esibizione in tre che nessuno si aspettava. In platea spettatori di Brindisi e di fuori.
Il parcheggio gratis per tutti, via Spalato e zona industriale. Le navette della Stp che hanno trasportato la gente, senza intoppi di alcun tipo. Una piccola storia felice per una città che tanto sta cercando di fare per ricavarsi il proprio spazio nel variegato mondo dell’attrattività culturale, che era possibile ascoltare dalla voce di chi c’era: «È organizzato tutto alla perfezione», dicevano in via Spalato, attendendo il bus diretto a Sant’Apollinare.
Il bus lo ha preso anche il sindaco Riccardo Rossi, e non solo per comodità, ma anche per dare un segnale: «Abito in centro, sono venuto con la navetta». Non ci sono stati disservizi, eppure tutte e tre le date hanno registrato il sold out. Il primo cittadino lo rimarca con soddisfazione. La polizia municipale era schierata per intervenire in caso di traffico intenso, di problematiche relative ai parcheggi. Per scongiurare furti nelle vetture parcheggiate.

A mezzanotte di domenica la certezza che così può funzionare, attestata dall’assenza di problematiche e dall’entusiasmo del pubblico che ha gradito. Ha cenato, brindato, non ha potuto ballare ma solo per via delle restrizioni covid.

Le prospettive

I forestieri hanno apprezzato lo skyline inedito di una Brindisi talvolta sottovalutata. E gli addetti ai lavori hanno assicurato che si ripeterà. Che è solo l’inizio, l’avvio di una stagione che proprio partendo da un capannone industriale vuole tenere sullo sfondo il passato di polveri e carbone (sebbene un certo odore acre di bruciato necessiti ancora di essere chiarito) e ripartire da nuovi modelli. La rassegna di concerti al capannone ex Montecatini è stata promossa dal Comune di Brindisi, con il sostegno della Regione Puglia, con il Teatro pubblico pugliese, Aret Puglia Promozione e con la collaborazione importante dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. La Regione ha fornito un contributo di 150mila euro, l’Autorità portuale ha dato l’ok per l’utilizzo dell’area e dovrà comunque ribadirlo ogni volta, trovandosi il capannone in un’area interna al porto.
È anche previsto che in ogni circostanza si debba esprimere un comitato tecnico riunito ad hoc. Ma da palazzo di città rassicurano: si farà, si ripeterà ancora, assicurano. Magari in primavera, considerato che si tratta di un luogo all’aperto che dopo la visita di Papa Benedetto XVI nel 2008, un concerto di Jovanotti all’esterno e una riunione dell’Anci, era stato usato solo per soccorrere migranti e quindi con scopi di protezione civile. La visione, insomma, è chiara. La linea di partenza è stata tracciata, covid permettendo il percorso è segnato: le navi carboniere non attraccheranno più a Costa Morena, una volta ultimata la riconversione della centrale, e non saranno più il fulcro dell’economia portuale brindisina che si è già votata ad altri tipi di traffici, vedi le crociere. La certezza è che nel capannone ex Montecatini, struttura unica nel suo genere, è ricominciata la musica dal vivo: una sorta di liberazione.

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