Brindisi, code e disagi all'imbarco del porto. Patroni Griffi: «Diversi enti hanno rallentato gli interventi»

Brindisi, code e disagi all'imbarco del porto. Patroni Griffi: «Diversi enti hanno rallentato gli interventi»
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 05:00

«Questa come tante opere sono state bloccate negli anni da diversi enti. Ma siamo ormai vicini ad una risoluzione ampia dei vari problemi». Dopo le immagini dei disagi nell’area extra Schengen del porto di Brindisi, con decine di famiglie e bambini ai controlli obbligatori sotto l’acqua il 14 agosto scorso, Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, interviene sulla questione, anche annunciando alcune novità che a stretto giro interesseranno tutta l’area. Resta l’amarezza da parte dello stesso presidente per una problematica non risolta, a causa di una serie di vicende amministrative che ne hanno impedito un intervento anche complessivo per evitare polemiche e disservizi, come quelli denunciati da chi domenica ha aspettato sotto la pioggia d’imbarcarsi per l’Albania, senza una minima copertura di protezione. 

Le prospettive per il futuro

Anche il coordinatore cittadino di Fdi Cesare Mevoli su Facebook ha manifestato il suo disappunto per quanto avvenuto nel week end. «Non ci credo che non si possa trovare una soluzione, sicuramente quello "Extra - Schengen" non è un terminal degno di un paese civile. Tutto ciò è mortificante». Così, come è stato spiegato da Patroni Griffi la vicenda trae origine dai contrasti amministrativi che ci sono stato nel recente passato. «Il Provveditorato alle Opere Pubbliche aveva ritenuto che per realizzare queste opere minime sarebbe stata necessaria una modifica del piano regolatore portuale. Posizione sconfessata nel 2020 dal Consiglio di Stato. Si tratta – spiega Patroni Griffi - di una delle tante opere bloccate: dalla vasca di accumulo alla stazione marittima». Lo stesso presidente sottolinea altri aspetti: «Su quest’opera c’erano stati anche pareri di altre autorità che riguardavano sostanzialmente possibili interferenze con i beni sequestrati, con le richieste addirittura di reperire i titoli originari dei manufatti che avremmo dovuto demolire.

Un vero e proprio delirio». Prospettive che per l’immediato futuro sembrano però diverse. «La fortuna ora che con le riforme che ha fatto il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e con l’approvazione del Piano regolatore portuale, ormai già pronto, tutto questo non sarà più possibile: nessuno potrà più bloccare la realizzazione di opere infrastrutturali nel porto di Brindisi. Obiettivo è cosi quello di accelerare in ogni modo possibile l’approvazione del piano regolatore portuale per mettere in sicurezza la realizzazione di tutte quelle opere che sono attese da decenni e che per un motivo burocratico o altro non si sono potute fare. Anche – conclude il Presidente dell’Autorità Portuale - questa dell’area extra Schengen».

L'accusa dell'Adoc

A denunciare questa situazione di pericolo, dopo domenica era stato il presidente dell’Adoc Giuseppe Zippo. «Le immagini che giungono dall’area di costa Morena dedicata ai controlli obbligatori e non a campione per i passeggeri in ingresso ed in uscita verso aree extra Schengen destano preoccupazione e non poche perplessità. Preoccupazione in ordine alla gestione dei flussi di traffico che diviene insostenibile in alcuni periodi dell’anno specie con l’aumentare dell’attrattività di alcune destinazioni come l’Albania e la concomitanza degli orari di operatività di alcuni vettori diretti da e per la stessa destinazione». Lo stesso Zippo ha chiesto l’intervento del Prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni, affinchè «venga attentamente monitorato l’aspetto legato all’ordine pubblico che mette in seria difficoltà gli stessi operatori di sicurezza e all’Autorità di sistema Portuale del basso Adriatico per mitigare al momento le situazioni di emergenza, perché di questo si tratta, e programmare investimenti che rendano più agevole le operazioni dei viaggiatori e degli operatori».

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