Cittadella, primo ok. «Ma il Comune deve onorare il suo debito»

Cittadella, primo ok. «Ma il Comune deve onorare il suo debito»
di Maddalena MONGIO'
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Mercoledì 18 Ottobre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:05
La Cittadella della Ricerca? Primo via libera, ieri mattina, dal Senato accademico e ora la palla passa al Cda di UniSalento, ma intanto il cammino intrapreso dalla passata amministrazione comunale sta dando i suoi frutti e mette in zona salvezza il polo universitario di Brindisi a condizione, però, che si pianifichi anche il pagamento delle somme vantate dall’Ateneo nei confronti del Comune di Brindisi, pari a circa 400mila euro. E non solo. Nel cassetto c’è anche l’intenzione di un rilancio con la verifica della possibilità di attivare due master interateneo tra l’Università di Bari e quella del Salento. Il Senato accademico, infatti, ha deliberato parere favorevole all’integrazione della Convenzione alla precisa condizione che il dovuto non passi a “miglior vita”: il debito deve essere onorato, insomma. La svolta, e tale è dopo le tante vicissitudini che hanno investito la Cittadella della Ricerca di Brindisi con l’acme raggiunto lo scorso anno quando si è profilata all’orizzonte la disattivazione dei corsi di laurea, è stata resa nota dallo stesso rettore, Vincenzo Zara, che ha precisato: «Il Senato accademico ha espresso parere favorevole alla bozza di nuovo atto integrativo alla Convenzione risorse umane e strumentali, servizi agli studenti, del polo universitario di Brindisi. In sostanza si è raggiunto un accordo con il commissario Santi Giuffrè del Comune di Brindisi, sulla base delle proposte avanzate dalla precedente amministrazione comunale guidata dalla sindaca Angela Carluccio, per l’approvazione congiunta di questo nuovo atto integrativo che ridetermina l’impegno economico del Comune di Brindisi al fine si sostenere finanziariamente i corsi di laurea in Ingegneria (triennale e magistrale) attivati presso la Cittadella della Ricerca».
 
Cosa ha proposto il Comune di Brindisi a UniSalento per salvare l’offerta formativa presente sul territorio? Da quest’anno e sino al 2019 la copertura delle spese quantificata in 372mila euro, da moltiplicare per un triennio. Da questo impegno nasce la bozza di integrazione della Convenzione in cui si prevede che l’Università del Salento garantirà, nel territorio brindisino, un’offerta formativa pari almeno a quella prevista nella primavera del 2014 nell’Atto integrativo e modificativo della Convenzione “Risorse Umane e strumentali – Servizi agli Studenti – Polo di Brindisi”. Il Comune, dal canto suo, dovrà garantire la copertura del debito pregresso e la somma annuale stabilita per assicurare il funzionamento del corso di laurea triennale in Ingegneria Industriale della Facoltà di Ingegneria e il Corso di laurea magistrale in Aerospace Engineering.
Dietro l’angolo la verifica della possibilità di istituzione due master interateneo tra Università di Bari e Università del Salento. Si tratta di un master in Alimentazione, dieta mediterranea e turismo enogastronomico e un master in Management delle aziende e dei sistemi turistici, a partire già dall’anno accademico 2017/2018 supportato per almeno tre anni con 15 borse di studio, a carico delle due Università. Sede dei master sarà Palazzo Nervegna a Brindisi. Ottime notizie, dunque, per la sede universitaria di Brindisi anche perché sono due master che aprono a un’offerta formativa diversificata. E tra le notizie ottime per UniSalento e quindi per gli studenti, le maggiori risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario 2017, rispetto a quelle stimate nel bilancio di previsione, che permettono di avviare il reclutamento di personale docente e tecnico-amministrativo. E per il rettore Zara c’è anche il fiore all’occhiello di un sostanziale parere positivo sulla modifica dello Statuto da parte del ministero. Spira buon vento, a quanto pare.
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