«Tentativi di infiltrazione mafiosa»: chiuso il chiosco con vista sul mare

«Tentativi di infiltrazione mafiosa»: chiuso il chiosco con vista sul mare
di Danilo SANTORO
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Sabato 11 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:48

Accertamenti della Prefettura di Brindisi sull’asse Carovigno-Ostuni: disposta un’interdittiva antimafia nei confronti di una società che gestisce un chiosco su area pubblica a Specchiolla. Ai titolari è stata revocata la concessione per esercitare l’attività commerciale. Il provvedimento è  stato eseguito dagli uffici del comune di Carovigno scaturisce da una precedente disposizione da parte della Prefettura di Brindisi nei confronti della società, che da tempo occupano questi spazi pubblici (63 metri quadri con relativa autorizzazione alla somministrazione). L’originaria convezione con il comune di Carovigno è datata 11 aprile 2011: nell’atto di oltre un decennio fa veniva concesso l’utilizzo di questi spazi per la somministrazione di alimenti e bevande, come Bar. 
Nel novembre del 2020 la società ha richiesta un ‘ulteriore proroga di 12 anni per continuare l’esercizio dell’attività in una delle località della costa carovignese più frequentate. Acquisita l’ istanza da parte dei privati - anche per quelle che sono le norme relative alla gestione dell’Ente durante una commissione straordinaria antimafia- gli stessi uffici del comune di Carovigno hanno inoltrato richiesta di informativa Antimafia alla Banca Dati Nazionale Antimafia (BDNA), a carico della società. Atto propedeutico ad ottenere: «L’attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto, nell’attestazione della sussistenza o meno di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese interessate. La risposta è giunta negli ultimi giorni da parte della Banca Dati Antimafia: ed il responso ha fatto emergere una recente interdittiva con la quale si evidenzia che “sussistono i tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della citata impresa».

Si tratta di un provvedimento direttamente della Prefettura anche in seguito a controlli sull’asse Carovigno-Ostuni, ed in particolare su possibili elementi investigativi di congiunzione tra le due realtà, distanti solo sei chilometri. 

La misura

L’adozione dell’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Brindisi ha così comportato la decadenza del titolo relativo alla “Concessione di area Pubblica per l’installazione di un chiosco e dell’autorizzazione, con conseguente divieto di prosecuzione della relativa attività di somministrazione di alimenti e bevande tipologia “B” . Così come si legge nello stesso provvedimento i privati hanno 15 giorni per rimuovere tutte le strutture e le attrezzature di proprietà. Revoca della concessione, in seguito all’interdittiva antimafia che può essere impugnata al Tar entro 60 giorni dalla notifica. L’interdittiva antimafia”, anche in questo caso, determina una particolare forma di incapacità giuridica, con la quale sostanzialmente si vieta ai soggetti (persona fisica o giuridica) destinatari del provvedimento rapporti giuridici con la pubblica amministrazione. 
Intanto gli accertamenti della Prefettura di Brindisi che continueranno nel nord della provincia anche in ragione delle attività svolta in questi mesi da due organi di controllo del Ministero dell’interno. In particolare la commissione straordinaria a Carovigno, che dal marzo del 2021 gestisce l’ente dopo lo scioglimento per “accertata infiltrazioni mafiose” del consiglio comunale, e la commissione d’accesso ispettiva che per sei mesi ha lavorato a stretto contatto con gli uffici del comune di Ostuni. In questo caso si attende l’esito finale sui provvedimenti che il Ministero adotterà per la Città Bianca: archiviazione, sanzione amministrativa o scioglimento come avvenuto a Carovigno.

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