A Brindisi il centrosinistra ormai spaccato lavora sulle liste mentre anche il centrodestra è sull'orlo della rottura

L'abbraccio tra Rossi e Giuliano prima della rottura nella riunione di sabato scorso
L'abbraccio tra Rossi e Giuliano prima della rottura nella riunione di sabato scorso
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 23 Marzo 2023, 05:00

Anche se ciò che accadrà tra centro e centrodestra è ancora da chiarire ufficialmente, cominciano a definirsi le forze che a Brindisi si affronteranno nelle prossime elezioni amministrative del 14 e 15 maggio, con eventuale ballottaggio il 28 ed il 29 dello stesso mese.

Il polo progressista con Fusco

La coalizione la cui composizione è certa al cento per cento è quella a sostegno dell’avvocato Roberto Fusco. La presentazione ufficiale è prevista per domani alle 11 a palazzo Virgilio. A sostenere l’ex candidato al Senato del M5S, infatti, sono Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Con, Partito Socialista, Puglia Popolare, Ora tocca a noi, Impegno per Brindisi e la civica Fusco Sindaco, creata per l’occasione. L’idea iniziale, per la verità, era quella di provare a tenere insieme tutto il fronte che, nel 2018, aveva sostenuto la candidatura del sindaco Riccardo Rossi, per poi allargare ai 5 Stelle e ad altre forze civiche. Sabato scorso, tuttavia, quando è stata ufficializzata - dopo giorni di tira e molla - la volontà di non ricandidare Rossi, si è consumata la rottura definitiva in quella che avrebbe dovuto essere la coalizione progressista unita.

Rossi con il resto della sinistra

Una rottura che ha scatenato un lungo strascico di polemiche che non si è ancora placato e che ha portato ad arrivare a Brindisi per una conferenza stampa in difesa del sindaco uscente anche il co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli ed il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. I due, insieme a Rossi, hanno accusato gli ex alleati di avere ceduto ad una vera e propria “spartizione partitocratica” nell’ambito della quale Brindisi sarebbe stata “ceduta” ai 5 Stelle nell’ambito di una strategia nazionale e regionale che, nelle accuse di Fratoianni e Bonelli, nulla avrebbe a che vedere con gli interessi del territorio.
Rossi, tuttavia, ha deciso di candidarsi comunque, in qualche modo per “difendere” quello che è stato l’operato della sua amministrazione. Operato rispetto al quale, durante le riunioni di coalizione, sarebbe stata richiesta discontinuità. Anche se, sempre secondo quanto riferito dal sindaco uscente, senza specificare su quali questioni in particolare. Nella sua battaglia, Rossi sarà sostenuto, oltre che da Europa Verde e Sinistra Italiana, anche da Brindisi Bene Comune, il movimento all’interno del quale il sindaco ha portato avanti, anche prima dell’elezione, le proprie battaglie in favore dell’ambiente.

Non è da escludere che ad affiancare queste forze possa esserci un’altra civica.

Marchionna per Forza Italia, Lega, Idea e Udc

La situazione più complessa, dunque, al momento è quella che riguarda centro e centrodestra. Allo stato attuale, infatti, da un lato ci sono Forza Italia, Lega, Idea e Udc che sostengono la candidatura a sindaco di Giuseppe Marchionna, ad oggi amministratore della società in house della Provincia di Brindisi “Santa Teresa” e già primo cittadino del capoluogo all’inizio degli anni Novanta. Un nome emerso già da diverse settimane e sul quale si sta lavorando cercando di mantenere l’unità del centrodestra.

Guadalupi con Fratelli d'Italia ed il fronte centrista

Operazione particolarmente delicata e complicata, considerato che solo qualche giorno fa, in occasione dell’ultima visita del ministro per gli Affari europei ed il Pnrr Raffaele Fitto a Brindisi, Fratelli d’Italia, il partito alla guida della maggioranza di governo del Paese, ha ufficializzato il sostegno alla candidatura a sindaco dell’ex presidente del consiglio comunale Pietro Guadalupi. Che, per come stanno le cose in questo momento, correrebbe con, oltre a FdI, Partito Repubblicano, Brindisi a Colori, Casa dei Liberali, Senso Civico e Movimento Regione Salento. Il centrodestra, in questo modo, tornerebbe a presentarsi alle urne spaccato, proprio come accadde nel 2018, quando Lega e FdI sostennero la candidatura di Massimo Ciullo mentre Fratelli d’Italia ed il resto dei cosiddetti moderati puntarono su Roberto Cavalera, che riuscì ad arrivare al ballottaggio ma fu poi sconfitto proprio da Rossi, si dice, grazie ai voti dei sostenitori di Ciullo. In questa situazione di spaccatura, Azione correrebbe, probabilmente, con Forza Italia a sostegno di Marchionna ma c’è chi, nel centrodestra, spera ancora che la rottura sia sanabile e che si possa, quindi, all’ultimo secondo, ricomporre la coalizione per provare a prevalere già al primo turno contro un centrosinistra spaccato.

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