Ucciso dal virus il maratoneta che aveva sfidato Abebe Bikila

Francesco Perrone negli anni 60
Francesco Perrone negli anni 60
di Cristina PEDE
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Martedì 28 Aprile 2020, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 12:50
Pensavo che correre fosse solo un passatempo comincia così la video intervista di qualche anno fa realizzata dall'associazione culturale Respubblica Cilinara di Cellino San Marco al concittadino pluricampione nazionale Francesco Perrone scomparso a 89 anni a causa del covid-19. Un concittadino illustre che ha segnato un'epoca nel mondo dello sport come fondista e mezzofondista e che si è speso anche dopo nel promuovere tutte le pratiche sportive tra i giovani. Aveva cominciato per gioco, correva alle feste patronali dei paesi limitrofi negli anni del secondo dopoguerra, vincendo sempre.
Fu il sindaco di allora a proporre al giovane, appena ventenne, di partecipare ad una gara a Foggia, pagandogli anche il biglietto del treno. Il suo talento non passò inosservato tanto che fu chiamato a far parte delle Fiamme Oro del corpo di Polizia, corpo dal quale si è poi congedato dopo molti anni nel ruolo di ispettore. Gli anni '50 furono per Francesco quelli della scalata al successo fino a partecipare nel 1960 alle Olimpiadi di Roma correndo la maratona al fianco del campione mondiale Abebe Bikila, la prima medaglia d'oro olimpica del continente africano, l'atleta scalzo. In quella gara Perrone si piazzò al 37esimo posto e in una intervista di molti anni dopo esprimeva ancora il rammarico per non aver recuperato posizioni ma l'atleta etiope, secondo il suo racconto, ingannò tutti quelli che pensavano che correndo scalzo avrebbe ceduto prima del traguardo. Perrone aveva già vinto la maratona di Cuneo, quella che lo preparava alle Olimpiadi ma prima ancora erano state tante le vittorie e qualche primato: dieci volte campione italiano nel fondo e mezzo fondo; il primo titolo nazionale arrivò nel 1954 quando conquistò il Gran Premio delle Regioni presso le terme di Caracalla.
L'anno dopo vinse il titolo italiano sulla distanza dei 5mila metri a Milano. Nel 1956 si confermò campione d'Italia sulla stessa distanza. Nel 1957 arrivò il titolo di campione nazionale sui10mila metri mentre lo stesso anno a Bari, stabilì il nuovo record italiano sui 5mila metri con 14minuti e 31 secondi. Nel 1958 partecipò alla Corrida di San Silvestro a San Paolo del Brasile e nello stesso anno vinse i campionati mondiali del C.L.S.M che si svolsero ad Atene.
Il suo sogno però era partecipare alla maratona, quella distanza di 42 chilometri e 195 metri lo entusiasmava ma i tecnici me lo impedivano ritenendo negativa la corsa su strada scriveva Francesco Perrone in una sintesi della sua carriera sportiva. Riuscì tuttavia a spuntarla e a partecipare alle maratone fino alle Olimpiadi del 1960. La maratona di Roma del 1958 fu chiusa con l'ottimo tempo di due ore e 15 minuti, in seguito arrivarono altre quattro vittorie sulla lunga distanza e nel 1959 vinse la Cinque Mulini, una delle gare più prestigiose del panorama nazionale ed internazionale. Dopo le Olimpiadi di Roma del 1960 ha vinto il titolo italiano di corsa campestre nel 1961, alle Cascine di Firenze. Una carriera sportiva che lo ha portato ad indossare per 18 volte la maglia azzurra, sia civile che militare.
L'impegno per lo sport si è inoltre profuso fino a pochi anni fa, attraverso la promozione di eventi e meeting. Da qualche tempo era in una Rssa a Bari dove di recente è risultato positivo al covid19 pur non accusando nessun sintomo. Come da protocollo tuttavia era stato trasferito presso il policlinico dove si è spento. La salma sarà tumulata oggi presso il cimitero di Cellino San Marco.
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