"Vengo con questa mia a dirvi". Le "lettere pistolari" in slang locale fanno arrabbiare il sindaco

Totò e Peppino nella sequenza della famosa lettera
Totò e Peppino nella sequenza della famosa lettera
di Maria GIOIA
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Domenica 15 Luglio 2018, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 17:54
CEGLIE MESSAPICA - Se a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi,  le polemiche e il confronto politico su diversi argomenti d’attualità cittadina diventano aspri, ci pensa il blogger Stefano Menga a smorzare i toni ed innescare una riflessione, scherzandoci su e raccogliendo consensi bipartisan. Come? Con le sue “lettere pistolari” inviate via social al sindaco Luigi Caroli, che a quanto pare un po’ si arrabbia pure per il contenuto e lo chiama al telefono per protestare. Le missive di Menga, firmate con lo pseudonimo di “Stefn di Martazit”, sono un mix di italiano ed espressioni dialettali, diventate un vero e proprio fenomeno su Facebook, dove riesce a portare a casa centinaia di “Mi piace” o “Like” che dir si voglia.
E così, con toni e stile, che richiamano Totò nella famosa scena della lettera nel film “Totò, Peppino e la Malafemmina”, il blogger cegliese si rivolge al primo cittadino per parlare delle “doglianze” dei cegliesi. Ultimo tema su cui è intervenuto nei giorni scorsi è la polemica sul Ceglie Food Festival, manifestazione eno -gastronomica di punta del programma di appuntamenti estivi, che quest’anno ha una nuova denominazione, ovvero Ceglie Food – Frisella Fest, criticata dal gruppo di opposizione Noi Centro e in particolare dall’ex consigliere Francesco Locorotondo, protagonista di un duro botta e risposta con il vice sindaco Angelo Palmisano.
«Lettera pistolare urgente al sindache Luigi Caroli e Pc (Pa citedde). Caro sindache, mi vedo costretto a scriverti con urgenza questa pistola in quanto ci sono numerose doglianze cittadine, riguardo al Ceglie Food Frisella Fest 2018. Certo è, ca cu na (che con una, ndr) frisa hai creato una certa polemica mediatica di entità superiore all’arrivo  del mare a Ceglie, sind veramend nu diavilini (sei veramente un diavolino, ndr)», si legge nell’incipit della missiva, in cui Menga parla dell’evento e, per certi versi, tira le orecchie a Caroli sul significato delle parole “friselle o frisedde”, che nella cittadina messapica indicano i taralli e non le frise, e sul condimento tradizionale della frisa, ben diverso da quello rappresentato nella locandina con cui si pubblicizza il festival.
Ma cosa succede quando Caroli riceve lettere social come questa? Il padre del blog cegliese “Cronache e cronachette” da tempo risiede a Novedrate, in provincia di Como, dove è autista degli autobus scolastici locali ed è molto apprezzato anche come gestore del suo secondo blog “Novedrate e dintorni”. E per tale ragione, tutte le volte che il sindaco legge quello che ha da dirgli non lascia “Like” sul social, anzi. Prende il telefono e chiama il blogger per un confronto a distanza. La leggenda narra di telefonate con accesi scambi di idee.
«Siamo riusciti ad ottenere la collaborazione di un colosso della grande distribuzione come Conad per il Ceglie Food festival. Noi pensiamo in grande, mentre l’opposizione pensa alle chiacchiere. In questa e in altre situazioni, Stefano ha sdrammatizzato, con sarcasmo, obiettività e perspicacia. Lui è uno dei pochi che ha capito il nostro progetto di valorizzazione della frisa. Non metto “Like”, preferisco sempre chiamarlo per esternare le mie reazioni. E ogni volta che ho travisato il suo messaggio l’ho chiamato, ho trovato una persona pronta ad ascoltare e a confrontarsi», ha spiegato Caroli, senza fare a meno di lanciare frecciate ai consiglieri di minoranza.
E ha concluso: «Stefano è molto bravo: sa utilizzare strumenti come web e social in modo competente, oculato ed equilibrato. Non è mai stato strumento di questa o quella parte politica, riuscendo ad andare sempre al di là delle chiacchiere. Chapeau».
 
 
 
 
    
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