CEGLIE - Gli operai del cimitero senza stipendio da tre mesi. E, allora, va in scena la clamorosa protesta: "niente sepolture". Questo il concentrato in pillole della protesta andata in scena ieri mattina presso il camposanto di Ceglie dinanzi agli occhi della consigliera comunale di opposizione, Giusy Resta, che ha trovato il feretro di una defunta in attesa di sepoltura da domenica nella camera mortuaria perché i tre addetti hanno deciso di incrociare le braccia e non effettuare il servizio sino a quando la ditta, che gestisce la struttura, non pagherà gli stipendi.
La trattativa
Sul posto è giunto anche l’assessore Vito Santoro, il quale era al corrente della situazione e ha scaricato ogni responsabilità sulla ditta. Ha chiamato il custode, il quale ha dato disposizioni all’unico operaio addetto alla sepoltura, dicendogli di farsi aiutare dal titolare dell’impresa funebre che ha svolto il servizio. Io mi sono opposta fermamente perché non può farlo per legge. L’assessore ha quindi convinto gli operai ad intervenire per tamponare la criticità del momento, a fronte della promessa di una pronta corresponsione dello stipendio». A margine, la polemica. «Trattasi di interruzione di pubblico servizio», ha tuonato Resta, pronta ad interpellare il consiglio comunale. Ma il sindaco Angelo Palmisano ha ribattuto: «Nessuna interruzione, abbiamo già sollecitato la ditta per risolvere il problema». «Mi sono recata al cimitero e nella camera mortuaria c’era una salma che giaceva lì in attesa di essere tumulata da domenica. “Fortunatamente” era saldata, altrimenti sarebbe andata in putrefazione a causa delle alte temperature di questi giorni. “Fortunatamente” non sono arrivate altre salme.