Brindisi in predissesto: aumentano Irpef e tassa d'imbarco aeroportuale

Passeggeri nell'aeroporto di Brindisi
Passeggeri nell'aeroporto di Brindisi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 23 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:17

Alla fine il Comune di Brindisi, su proposta del sindaco Riccardo Rossi, ha deciso di utilizzare il “salvagente” offerto dal governo col decreto Aiuti ai Comuni in predissesto. Anche se nella fase di conversione non è stato inserito il fondo da 350 milioni di euro richiesto dall’Anci per i Comuni capoluogo, che dovranno accontentarsi di 30 milioni da suddividere tra coloro che firmeranno ufficialmente l’accordo, ad ottobre, fra i 14 che rientrano nei parametri stabiliti a suo tempo nel decreto, ovvero un debito pro capite di 500 euro per abitante.
Non ci saranno, dunque, le enormi somme messe a disposizione delle Città metropolitane. L’accordo per il ripiano del disavanzo, infatti, comporterà principalmente la sospensione per due anni della procedura del dissesto guidato, cioè imposto dalla Corte dei conti, a fronte di un (eventuale, nel caso di Brindisi, che in questo senso non ha ancora ottenuto risposta dalla Corte) mancato risultato intermedio del piano di riequilibrio. E l’aumento della rata annuale a 3 milioni di euro a fronte di una riduzione della durata del piano di riequilibrio di altri 12 anni e mezzo, a fronte dei 17 e mezzo teoricamente restanti.

Gli aumenti

Non solo. I Comuni che sceglieranno di aderire all’accordo, infatti, potranno aumentare la pressione fiscale. La proposta, che approderà lunedì in consiglio comunale, prevede in particolare aumenti per l’addizionale Irpef sulla base di scaglioni legati al reddito. Dello 0,1 per mille per i redditi fino a 15mila euro (ferma restando l’esenzione per i redditi fino a 10mila euro); dello 0,2 per mille per i redditi fino a 28mila euro; dello 0,3 per mille per i redditi fino a 50mila; dello 0,4 per mille per i redditti superiori ai 50mila euro. Tutto questo, si legge nella proposta di delibera, “per un incremento complessivo pari a 2 milioni di euro”. All’Irpef si aggiunge l’incremento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco aeroportuale (e non portuale, sebbene la legge consentisse anche questa possibilità) di un euro a passeggero per l’anno 2023, “per un introito presunto complessivo pari a un milione e 300mila euro”; e di due euro a passeggero per il 2024, “per un introito presunto complessivo di 2 milioni e 600mila euro”.

Maggiori entrate che, tuttavia, secondo la previsione di legge “devono essere destinate, prioritariamente e fino a concorrenza della quota annuale del disavanzo da ripianare, al ripiano del disavanzo stesso”.

Gli altri interventi

A questi aumenti si aggiungono la “valorizzare le entrate, attraverso la ricognizione del patrimonio, l’incremento dei canoni di concessione e di locazione ed ulteriori utilizzi produttivi da realizzare attraverso appositi piani di valorizzazione e alienazione”; l’incremento della “riscossione delle proprie entrate”, con la previsione nel caso in cui (come a Brindisi) le attività di recupero coattivo siano affidate a terzi, “l’affidamento a questi ultimi, almeno trenta mesi prima del decorso del termine di prescrizione del relativo diritto, dei carichi relativi ai crediti maturati e esigibili a decorrere dalla data di sottoscrizione dell’accordo previsto dal presente comma”. E ancora il completamento delle misure di razionalizzazione “previste nel piano delle partecipazioni societarie adottato ai sensi dell’articolo 24 del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” e la “integrale attuazione delle prescrizioni in materia di gestione del personale di cui all’articolo 19 del medesimo testo unico. Operazione già attivata - si legge nella proposta di delibera - in sede di presentazione del piano di riequilibrio pluriennale. Infine, riorganizzazione e snellimento della struttura amministrativa mediante riduzione delle dotazioni organiche, “nonché dei contingenti di personale assegnati ad attività strumentali” ed il potenziamento degli uffici coinvolti nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e del Fondo complementare e nella riscossione delle entrate; riordino degli uffici per “eliminare duplicazioni o sovrapposizioni”; contenimento della spesa per il personale in servizio, “operazione già effettuata in sede di presentazione del piano di riequlibrio pluriennale ed in corso di ulteriore snellimento e razionalizzazione mediante la costituzione del Consorzio di ambito territoriale” per i servizi sociali; incremento della qualità, quantità e diffusione su tutto il territorio comunale dei servizi erogati. “A tal fine, l’amministrazione è tenuta a predisporre un’apposita relazione annuale”, prevede la legge.

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