La “ricetta” di Castelli per i conti del municipio: tanti tagli e zero aumenti

La “ricetta” di Castelli per i conti del municipio: tanti tagli e zero aumenti
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Venerdì 6 Maggio 2016, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 16:34
È un «bilancio tecnico», fatto di lacrime e sangue per poter chiudere in pareggio, quello approvato nelle scorse ore dal commissario straordinario del Comune di Brindisi Cesare Castelli. Un previsionale di tagli drastici su quasi tutti i capitoli, salvo alcune precise e motivate eccezioni: gestione rifiuti, società partecipate, personale, servizi sociali.
«Siamo riusciti a trovare la quadra - sottolinea Castelli - ma non è stato assolutamente facile, perché la situazione economica e finanziaria del Comune non è certo delle più rosee, anzi. Ma era questo l’input che avevo dato ai sub commissari Simone e De Magistris ed ai dirigenti, perché chiudere il bilancio con un meno era del tutto non auspicabile per un comune come Brindisi, che di problemi ne ha anche troppi».

Per far quadrare il cerchio, sottolinea però il commissario, «purtroppo abbiamo dovuto prevedere molti tagli, abbassando il trend di quasi tutti i capitoli, incidendo molto di meno su aspetti come rifiuti, cultura, opere pubbliche essenziali come scuole e strade. Abbiamo cercato anche, e non è stato facile, di non aumentare tasse e costi dei servizi ai cittadini. In questo senso sono aumentate solo le tariffe degli impianti sportivi, che erano davvero irrisorie mentre i servizi a domanda individuale dovrebbero essere coperti al cento per cento. Diciamo che in questo senso bisognerebbe nel tempo, piano piano, aumentare le tariffe: è un momento difficile e il welfare spinto che uno vorrebbe fare non è possibile, non siamo in Germania».
 
Detto questo, però, nessun capitolo di spesa è stato cancellato ma tutti sono stati tagliati. Il che darà la possibilità alla prossima amministrazione di avere almeno un minimo di possibilità di manovra grazie al meccanismo delle variazioni di bilancio. «Il nostro - ha concluso il commissario prima di lasciare la parola ai sub commissari Rosa Simone e Guido De Magistris - è un bilancio tecnico che ha una visione più concreta, molto diversa da quella politica, come è giusto che sia».

Ma sono i problemi - a parte quelli arcinoti di Multiservizi e dell’accumulo di crediti mai recuperati - che hanno reso difficile la redazione del bilancio? A spiegarlo, oltre ai sub commissari, è anche il capo di Gabinetto Angelo Roma. «Ci sono state enormi difficoltà - ha sottolineato il sub commissario Simone - per il fatto che entrava a regime la cosiddetta armonizzazione dei sistemi contabili, che ha creato molti problemi agli uffici, ai quali va il mio ringraziamento per l’impegno dimostrato per garantire il raggiungimento del traguardo dell’approvazione entro i tempi previsti. Ma le difficoltà dipendevano anche dal fatto che le risorse sono ridotte a causa del momento congiunturale e per il taglio dei trasferimenti statali. E come si fa, in una situazione del genere, a garantire un pareggio in bilancio senza aumentare i tributi? Con una seria razionalizzazione delle spese, un lavoro che dovrà continuare anche in futuro».

Una riduzione, quella delle entrate, piuttosto elevata ma che non dipende solo dai tagli ai trasferimenti, come spiega il capo di Gabinetto. «I primi tre titoli del bilancio - sottolinea - sono in diminuzione di 4 milioni di euro, perché le modalità di iscrizione delle entrate sono cambiate. In passato si potevano, ad esempio, prevedere le entrate per evasione fiscale a stima e aggiungerle in bilancio. Oggi non è così: o sei in fase di nuovi accertamenti, altrimenti sei obbligato a mettere le somme riscosse l’anno precedente. Una impostazione diversa che si insinua in un bilancio già ingessato». Non solo. «Abbiamo dovuto prevedere - aggiunge Roma - un fondo rischi da 4,6 milioni di euro per coprire i crediti di dubbia esigibilità».
Intanto però, pur tra le difficoltà, la gestione commissariale ha approvato quella che il sub commissario Guido De Magistris ha definito «una piattaforma operativa a disposizione della prossima amministrazione eletta, rispetto alla quale fare quelle scelte che noi abbiamo evitato di fare».
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