Brindisi, Amati querela la moglie del sindaco: «Diffamato»

Fabiano Amati
Fabiano Amati
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Venerdì 8 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:30

Non è andato a buon fine il tentativo di mediazione da parte del Partito democratico provinciale tra il consigliere regionale Fabiano Amati ed il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi. Un mese fa, infatti, il presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale aveva annunciato l’intenzione di querelare la presidente di Brindisi Bene Comune Paola Forina, moglie di Rossi, a causa del contenuto di una nota molto polemica proprio nei confronti di Amati. Nota pubblicata anche sulla pagina Facebook del movimento politico del sindaco e ritenuta diffamatoria dal consigliere regionale. Motivo del contendere, come spesso accaduto negli ultimi mesi, la questione del deposito costiero di gas naturale che Edison punta a realizzare a Costa Morena Est. Localizzazione contestata da Bbc e sostenuta, invece, da Amati.

L'accusa

«Questo diciamo al solito consigliere Amati - scriveva Brindisi Bene Comune - pronto interprete dei grandi interessi e delle lobby, subito in prima linea per inceneritori, centrali nucleari e oggi rigassificatori. Nelle sue parole senza alcun senso e prospettiva sentiamo il cattivo odore dei soldi e dei grandi interessi, della speculazione più becera quella dei “prendi i soldi e scappa” senza alcun ritegno per il territorio e una città che per queste logiche ha pagato un prezzo altissimo». Parole che hanno spinto, qualche settimana fa, Amati ad annunciare querela.

Il tentativo di mediazione

E rispetto alle quali si era espresso in maniera molto critica anche il Pd provinciale che aveva chiesto a Rossi di prendere le distanze da quelle accuse, aggiungendo che il partito avrebbe provato a far incontrare i due per un chiarimento. Cosa che, stando a quanto fanno sapere i democratici, non si è mai riusciti a fare.

A quanto pare, sempre secondo quanto trapela dal Pd, a causa degli impegni di uno e dell’altro. Ricostruzione che, tuttavia, non viene confermata dal sindaco Rossi. «Io - spiega - ero assolutamente disponibile ad un incontro. Naturalmente non per discutere di questo episodio specifico ma per un confronto generale, su tutte le questioni delle quali si dibatte. Era anche stata fissata una data ma poi mi è stato riferito che l’incontro era stato rinviato. Da allora non ho saputo più niente. Ma il fatto che l’incontro non ci sia stato non è certamente responsabilità mia».

La querela

Ad ogni modo, non essendo arrivato il chiarimento, il consigliere regionale annuncia che passerà ai fatti. «L’avevo già detto - incalza - che con me non ha effetto la diffamazione sulla persona per combattere le sue idee. Una pratica assurda, messa in atto da una classe politica priva d’idee e colma di pregiudizi. Ho atteso trenta giorni senza risposta. Il sindaco Rossi non ha inteso accompagnarmi dal Procuratore della Repubblica di Brindisi per depositare denunzia-querela nei confronti della signora Paola Forina, responsabile del movimento politico Brindisi Bene Comune e coniuge del sindaco, ovvero di chiunque dovesse risultare responsabile, per le offese a mio carico. Un mese fa, Brindisi Bene Comune, il movimento politico del sindaco di Brindisi, mi ha gravemente diffamato, offendendo la mia reputazione, con parole violente, inutilmente guerrafondaie e contrarie a ogni logica di confronto pacifico sulle idee. Il contrario cioè di quanto predicano ed esigono dagli altri. Ho atteso trenta giorni, magari per un cenno di scuse, e invece niente. Ho dato per questo mandato al mio legale di predisporre e presentate denuncia-querela per diffamazione», fa sapere quindi.

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