Guerra nei cieli del Salento contro l'aumento della tassa d'imbarco: le compagnie low cost minacciano l'addio

Guerra nei cieli del Salento contro l'aumento della tassa d'imbarco: le compagnie low cost minacciano l'addio
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 11:38

La delibera del Comune è imminente, anticipata in sede di Bilancio. Così l’associazione delle compagnie low fares operanti in Italia esprime il proprio dissenso, minacciando di abbandonare lo scalo del Salento. Oggetto del contendere la proposta di aumento della tassa di imbarco sull’aeroporto di Brindisi che la giunta starebbe approvando nell’ambito dell’esercizio di bilancio 2023 – 2025. La proposta in oggetto arriva in coda ad altri aumenti analoghi che riguardano Comuni dove si trovano aeroporti importanti, come Napoli e Venezia.

Gli incrementi

Tali incrementi nella tassazione danneggiano la competitività del trasporto aereo in Italia e penalizzano il Paese come destinazione turistica, aumentando ulteriormente i costi e incidendo sulle tariffe ai consumatori. «Se anche la proposta di incremento dell’addizionale di imbarco pagata all’Aeroporto del Salento fosse confermata, si determinerebbe infatti una perdita di competitività per l’aeroporto di Brindisi e per l’intera Regione Puglia a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa (o addirittura inesistente in altri paesi europei. Tale aumento graverebbe anche sulle spalle dei cittadini che volano dall’aeroporto del Salento per motivi di lavoro, salute o studio», è il monito dell'associazione, alla quale aderiscono EasyJet, Ryanair e Volotea.

Il monito

L’incremento dell’addizionale di imbarco, rimarcano le compagnie, costringerebbe i vettori a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Brindisi, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle rotte stesse, con l’effetto immediato di un peggioramento del servizio che le compagnie aeree svolgono sulla città e sulla regione. «Aumentare le tasse e i costi a un settore, quello del comparto aereo, ancora alle prese con il recupero dalla pandemia e con il caro carburante costituirebbe un freno a una già fragile ripresa. La proposta del Comune di Brindisi di incrementare la tassa di imbarco dovuta dalle compagnie aeree che operano all’Aeroporto del Salento rischia di costringere le compagnie aeree a rivedere la propria offerta e i propri investimenti», sottolinea il presidente di Aicalf Matteo Castioni.

La riduzione dell’offerta di voli e del numero dei passeggeri determinata dall’incremento dell’addizionale comunale, spiega ancora l'associazione, avrebbe ripercussioni negative sull’occupazione diretta e indiretta, sull’intero sistema economico del territorio e, infine, sullo stesso bilancio del Comune per la perdita di gettito conseguente alle ricadute economiche ed occupazionali della misura proposta. Per questo le compagnie fondatrici di Aicalf, chiedono al Comune «di individuare soluzioni alternative e sono disponibili ad incontrare le istituzioni e proseguire la conversazione in modo costruttivo».

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