La Asl: in calo gli accessi in quasi tutti i pronto soccorso ma i disagi restano invariati

Il pronto soccorso dell'ospedale "Perrino" di Brindisi
Il pronto soccorso dell'ospedale "Perrino" di Brindisi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 25 Agosto 2018, 05:30
BRINDISI - Nessun allarme per il pronto soccorso del “Perrino” né di nessuno degli altri ospedali della provincia. Secondo i numeri diffusi dalla Asl, infatti, dopo la chiusura dei pronto soccorso a seguito della conversione in presìdi territoriali di assistenza di Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico, i numeri degli altri nosocomi sono rimasti pressoché stabili o sono addirittura calati.

Il confronto si basa sugli accessi al pronto soccorso nei primi sei mesi del 2017 e nei primi sei mesi del 2018. Al Perrino, si passa da 28.576 a 28.463, con 113 accessi in meno; a San Pietro Vernotico, da 3.734 a 2.515, con 1.219 accessi in meno; a Francavilla Fontana da 9.863 a 11.654, con 1.791 in più; ad Ostuni, da 9.407 a 9.431, con un aumento di 24 accessi. Passano a zero accessi nel 2018, invece, Mesagne (3.733 accessi nel 2017) e Fasano (1.083) che hanno chiuso rispettivamente il 31 luglio 2017 ed il 28 febbraio 2017. San Pietro, invece, ha chiuso l’1 giugno 2018.

Numeri quasi ovunque in calo, mentre ci si aspetterebbe che fossero in crescita per compensare le chiusure di due sedi di pronto soccorso. Tanto che, su tutto il territorio provinciale, nel 2018 mancano all’appello 4.342 accessi. Che sta a significare un calo quasi dell’8 per cento in un anno.

Al “Perrino” di Brindisi, il calo è in realtà di 113 accessi in tutto. Il che vuol dire passare da una media giornaliera di 157,9 persone a 157,3. Una differenza impercettibile per l’utente finale, al quale pesano le lunghe ore di attesa all’interno del pronto soccorso. Attese dovute, spiega la Asl, al fatto che «la maggioranza degli accessi è rappresentata da persone con età superiore ai 75 anni, spesso con patologie croniche e quadri complessi che richiedono l’intervento di molteplici consulenze specialistiche, situazioni che fanno aumentare anche il tempo di permanenza nel pronto soccorso prima delle dimissioni o dell’eventuale ricovero». Nessun paziente, assicurano, «viene “parcheggiato” in barella, ma piuttosto monitorato da medici e infermieri tra i diversi controlli».

Ad Ostuni, si passa da 52,1 accessi al giorno a 52. A San Pietro va un po’ meglio: da 20,6 a 16,6 al giorno. Nell’unica sede nella quale gli accessi sono in netto aumento, ovvero Francavilla dove si passa da 54,5 a 64,4 accessi al giorno, la Asl spiega che il fenomeno è «dovuto in maggioranza a persone provenienti da comuni della vicina provincia di Taranto, come dichiarato dal responsabile del Pronto Soccorso».

Le strutture di emergenza-urgenza, dunque, restano ingolfate almeno quanto lo erano lo scorso anno. Ma è d’estate che la situazione si fa esplosiva. Non però, sottolinea la Asl, con numeri differenti rispetto agli anni passati. «Nel periodo estivo - fanno sapere infatti - il sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali è un fenomeno diffuso in tutte le regioni per molteplici ragioni». Ad ogni modo, i numeri ufficiosi parlano, per agosto al Perrino, di un aumento di 45-50 accessi rispetto ai mesi precedenti, dunque «nella media con altri anni».

La percezione degli utenti rispetto alla qualità del servizio, tuttavia, resta tutt’altro che buona. «Il disagio - conferma Carmelo Villani, segretario del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche - è reale. Ma questo tipo di situazione non lo viviamo né da quest’anno né dall’anno scorso ma dalla prima riorganizzazione della sanità voluta da Vendola, dunque non dipende dalla riconversione di San Pietro, Mesagne e Fasano. È da allora che il Perrino in particolare ha avuto un aumento degli accessi».

Ma non basta. «È vero - aggiunge - che il numero degli accessi è più o meno stabile ma è anche vero che sono aumentate le prestazioni. Gli anziani, infatti, hanno bisogno di più consulenti, di più accertamenti e di più tempo per la diagnosi. A questo, si aggiunge quello che abbiamo più volte segnalato e che, spero, sarà risolto finalmente in pochi mesi: il problema degli spazi e della privacy. Ma non è solo una questione di lavori, si tratta di mettere mano ad una serie di problematiche, anche organizzative». L’ottimismo, comunque, non manca. «A breve - dice - ci saranno una serie di interventi grazie ai quali speriamo in una migliore percezione da parte dell’utenza»
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