Attentato incendiario al lido balneare: c'è un indagato

Attentato incendiario al lido balneare: c'è un indagato
di Alfonso SPAGNULO
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Sabato 27 Maggio 2023, 21:24

C’è un indagato per l’attentato incendiario allo stabilimento Cala Maka del 27 aprile scorso a Torre Canne (frazione di Fasano) a poche ore dall’inaugurazione. È un 40enne fasanese. In questo mese le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe De Nozza, sono proseguite senza soluzione di continuità. Per ovvie ragioni intorno agli accertamenti in corso inquirenti e investigatori hanno eretto un muro di assoluto riserbo. 
Qualche giorno fa, però, i carabinieri hanno bussato alla porta di un 40enne di Torre Canne con un decreto di perquisizione. Sono stati acquisiti indizi che convergono nella direzione che il 40enne abbia preso parte al piano per incendiare lo stabilimento balneare avvalendosi, con ogni probabilità, del contributo materiale di una persona allo stato non ancora identificata. Il 40enne, dunque, sarebbe il mandante dell’attentato incendiario che ha arrecato ingenti danni al lido-ristorante di a Torre Canne. 

La ricostruzione

A lanciare materialmente la bottiglia incendiaria all’interno della struttura, però, sarebbe stata un’altra persona. Le immagini di due impianti di videosorveglianza dimostrano che le fiamme sono state innescate dal lancio da parte di un uomo di una bottiglia in plastica con all’interno benzina. Bottiglia che è stata lanciata dall’attentatore proveniente dalla direzione a nord dello stabilimento, la stessa utilizzata per la fuga. Una volta giunto all’altezza del ponticello situato di fronte all’ingresso dello stabilimento, lo sconosciuto ha lanciato all’interno di esso la bottiglia nel frattempo ancorata a due pietre per renderne più efficace il lancio. 
Quando i carabinieri hanno bussato alla porta di casa del 40enne l’uomo non ha aperto. I militari hanno dovuto sfondare la porta e sono entrati nell’abitazione. Come disposto dal pubblico ministero De Nozza, i carabinieri hanno sequestrato lo smartphone del 40enne per cercare le eventuali prove del suo coinvolgimento nell’attentato. Nell’ottica di recuperare eventuali messaggi che potrebbero essere stati cancellati o altri elementi utili alle indagini, martedì prossimo il pm conferirà incarico ad un consulente tecnico informatico di passare ai raggi X il cellulare sequestrato.
Che l’incendio al Cala Maka fosse doloso era emerso immediatamente. Infatti le telecamere di videosorveglianza di cui lo stesso locale è dotato immortalarono un uomo che lanciava una bottiglia piena di benzina all’interno dell’area dove solitamente gli ospiti si radunano per ballare. Queste stesse immagini passarono al vaglio dei carabinieri della compagnia di Fasano ed hanno costituito il punto di partenza dell’inchiesta.
 

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