Furbetti del cartellino in corsia, licenziati medico e infermiera di Fasano

Furbetti del cartellino in corsia, licenziati medico e infermiera di Fasano
di Alfonso SPAGNULO
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Domenica 29 Settembre 2019, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 14:47

Ci sono anche due fasanesi tra i 27 licenziati da parte dell'Ufficio Procedimenti Disciplinari della Asl di Bari nell'ambito dell'inchiesta sui furbetti del cartellino negli ospedali di Monopoli e Molfetta. I provvedimenti sono stati presi nei confronti di Angela Pantaleo (medico nel reparto di Medicina del San Giacomo) e dell'infermiera Giuseppa Meuli (operante nel reparto di Ginecologia e Ostetricia sempre del nosocomio monopolitano). Un terzo fasanese coinvolto, Sante Palmisano (autista di ambulanza) non risulta destinatario di alcun provvedimento.

Furbetti del cartellino in ospedale: 27 licenziati e 23 sospesi

L'ufficio, diretto da Vincenzo Defilippis, ha lavorato dal 18 luglio scorso, da quando cioè i Carabinieri hanno dato esecuzione alle misure cautelari, fino al 24 settembre per esaminare gli atti, i documenti, gli scritti e le attività difensive degli imputati, ricevendo in audizione quei dipendenti ospedalieri che hanno ritenuto di rispondere, per giungere all'emissione dei provvedimenti disciplinari.

E' stata valutata, in sostanza, la proporzionalità e l'adeguatezza della massima sanzione all'intenzionalità, alle modalità e anche alle maggiori e minori responsabilità per la posizione funzionale ricoperta e alla quantità, per numero di episodi e durata delle assenze illecitamente non documentate. Sono 27 in totale i licenziati di cui 12 medici (10 del San Giacomo di Monopoli e 2 del Don Tonino Bello di Molfetta) mentre 23 sono i sospesi.

«Abbiamo applicato la legge» è stato lo stringato commento del direttore generale della Asl barese Antonio Sanguedolce. I licenziamenti sono il risultato del decreto Madia che nel 2017 ha modificato il Testo unico del pubblico impiego secondo il quale al dipendente beccato a barare sull'orario di lavoro va intimato il licenziamento senza preavviso.
Gli ormai ex dipendenti ospedalieri che hanno ricevuto le comunicazioni di licenziamento tramite pec potranno fare appello al Giudice del Lavoro per chiedere l'annullamento dei provvedimenti sebbene gran parte degli indagati abbiano già risarcito la Asl di Bari dell'ammontare indebitamente sottratto con le assenze dal posto di lavoro per evitare l'intervento della Corte dei Conti.

Solo in caso di condanna è prevista pure la radiazione dall'Ordine dei Medici. Ed è sulla scorta della distinzione delle responsabilità che si articolerà, invece, il processo penale.
«E' presto per fare valutazioni tecnico-penali» ha rimarcato l'avvocato Alberto Sardano che difende oltre dieci degli accusati. All'indomani dei provvedimenti assunti dall'Ufficio Procedimenti Disciplinari della Asl barese i difensori stanno pensando a una riunione collegiale tra colleghi penalisti e giuslavoristi finalizzata ad elaborare la strategia difensiva nel processo in itinere.

«Il provvedimento finale notificato a seguito dell'istruttoria precisa l'avvocato Sardano non indica il ragionamento tecnico-giuridico che la Commissione ha ritenuto fare per l'applicazione dei provvedimenti disciplinari che hanno diversificato le posizioni, alcune legandole alla sanzione prevista per legge, altre invece con criteri non pienamente compresi.

Alcune posizioni sono apparse severe».

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