L'Asl di Brindisi cerca medici per i pronto soccorso al collasso

Il pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi
Il pronto soccorso dell'ospedale Perrino di Brindisi
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Mercoledì 29 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:22

Pronto soccorso dell’ospedale “Perrino” al collasso, dopo la dichiarazione dello stato di agitazione dei sanitari, la Asl di Brindisi cerca di reperire medici da altre unità operative. Lunghe attese e mancanza di personale sono solo alcune delle criticità del pronto soccorso dell’ospedale di Brindisi, come quello di Francavilla ed Ostuni.

I sindacati

Qualche giorno fa le organizzazioni sindacali Fials e Cimo denunciando le condizioni di malessere dei professionisti sanitari dell’emergenza urgenza annunciando lo stato di agitazione: «I 150 accessi al giorno che affollano il pronto soccorso dell’ospedale Perrino, personale sanitario alla deriva per l’aumento del tempo di permanenza dei pazienti dovuto alla carenza di posti letto che ingolfano il sistema salute. Un carico di lavoro che sta aumentando in maniera esponenziale e che non è più sostenibile. Criticità che si ripercuotono a cascata sul funzionamento del pronto soccorso e sul benessere organizzativo dei dipendenti». Una situazione acuita anche dalla nuova impennata del Covid che fa registrare solo nella città di Brindisi la presenza di 658 persone positive, 2520 in tutta la provincia. Lo stesso presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi, nonché segretario Cimo Puglia, Arturo Oliva, ha fatto notare come proprio a causa della ripresa dei contagi fosse necessaria «una rivisitazione immediata visto il grave stato in cui versano divisioni strategiche nell’assistenza in emergenza urgenza».

Il tentativo

Così ieri la Asl di Brindisi, prendendo atto del problema e per fronteggiare al meglio la carenza di medici, diffuso anche nelle aziende sanitarie locali della regione e in tutta Italia, che si registra nella medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza, amplificato durante il periodo estivo dal maggiore afflusso di utenti, ha inviato una nota ai direttori del Dipartimento medico e di quello chirurgico e ai vertici di ospedali e pronto soccorso una nota per organizzare le attività, in particolare chiedendo lo spostamento di medici provenienti da altre unità operative nei pronto soccorso degli ospedali di Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni. «Finora gli avvisi per il reclutamento di personale da impiegare nel pronto soccorso non hanno prodotto risultati di rilievo – ha sottolineato il direttore sanitario Vito Campanile - ma continueremo con le procedure e con altre soluzioni, come il supporto di medici di altri reparti e anche con il ricorso alle prestazioni aggiuntive, nel rispetto delle previsioni contrattuali. In due occasioni, ad agosto 2021 e a marzo 2022, la Regione Puglia ha autorizzato le Asl ad attingere a personale di altre unità operative per sopperire alla carenza di medici nei pronto soccorso.

Nei primi giorni di maggio avevamo inviato una prima nota per prepararci a gestire questa situazione. Siamo consapevoli dell’impegno richiesto ai nostri professionisti e del disagio, sperando di limitarlo al massimo».

Le criticità

In realtà questa soluzione incontra ben altri problemi sempre legati alla copertura dei turni negli altri reparti e alle specifiche competenze dei medici presenti nei pronto soccorso. Anche a questo proposito il Cimo si era già espresso: «Spostare medici dai reparti ai pronto soccorso, come la teoria dei vasi comunicanti insegna, non risolverà il problema della carenza di personale. Anzi: affidare l’assistenza in pronto soccorso a specialisti in discipline diverse dall’emergenza-urgenza mette a rischio la sicurezza delle cure e sguarnisce ulteriormente i reparti dei medici, già insufficienti a garantire il servizio».

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