Brindisi, abusi sessuali nei confronti di 12enni in un ascensore: arrestato ragazzo di 16 anni

Brindisi, abusava di 12enni in un ascensore: arrestato ragazzo di 16 anni
Brindisi, abusava di 12enni in un ascensore: arrestato ragazzo di 16 anni
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Martedì 29 Giugno 2021, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 16:49

L'accusa è pesantissima: aver abusato di due dodicenni minacciando percosse se avessero parlato. Un 16enne è stato arrestato a Brindisi con l'accusa di aver ripetutamente costretto due 12enni a subire atti sessuali minacciandoli di picchiarli se avessero rivelato qualcosa. Il giovane è stato arrestato dalla Squadra mobile di Brindisi in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce su richiesta della procura minorile.

L'accusa

Secondo l'accusa, il sedicenne aveva da tempo preso di mira un bambino. Una volta lo avrebbe costretto a subire atti sessuali nel vano ascensore di un condominio di Brindisi e il 12enne sarebbe stato poi liberato da altri minorenni che sono riusciti ad aprire con la forza le porte e a tirarlo fuori dall'ascensore. In altre circostanze avrebbe costretto una altro dodicenne a vedere film pornografici e a praticare e subire atti sessuali in un parco pubblico.

I fatti contestati si riferiscono ad episodi risalenti all'estate del 2020  ma il 16enne avrebbe anche tempo prima praticato abusi che, in gran parte, sarebbero stati coperti per paura dall'omertà del gruppo che gravitava attorno a lui e alle vittime.

Il contesto

La scabrosa vicenda si è sviluppata all’interno di un contesto “amicale”, in un gruppo di coetanei che erano soliti passare il tempo libero insieme, giocando per le vie e le piazze del centro di Brindisi. All’interno di tale “rassicurante” ambito, si inserisce la figura dell’odierno arrestato che forte della sua superiorità fisica e psichica ha prepotentemente e vilmente spadroneggiato arrivando a brutalizzare coloro che, fino ad allora, lo avevano creduto un amico.

Il tutto approfittando della ingenuità e della paura connessa all'età delle due vittime, le quali hanno taciuto per paura delle minacce loro prospettate ed anche per la precisa paura di essere percosse. Ogni azione violenta risulta consumata dall’indagato con una incredibile ferocia, con una brutalità degna di condotte delinquenziali di soggetti normalmente adulti, già strutturati in modo irrimediabilmente deviato, senza mai esprimere alcun sentimento di pietà o di rimorso per il dolore delle vittime.

Il muro di paure e di omertà che circondava la vicenda si è rotto quando uno dei componenti del gruppo di amichetti è stato testimone diretto di alcuni episodi di abusi e ha ricevuto le confidenze di una delle vittime e ha raccontato tutto alle forze dell'ordine.

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