Arneo: battaglia di ricorsi per le villette di Acque Chiare

Il villaggio di Acque Chiare
Il villaggio di Acque Chiare
di Roberta GRASSI
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Martedì 23 Agosto 2016, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 12:36
BRINDISI - Tra i numerosi ricorsi alla Commissione tributaria formulati per contestare le cartelle di pagamento del consorzio di bonifica dell’Arneo ce ne sono alcuni che hanno una storia a sé. Una storia che sfiora il paradosso, considerato che a ricevere gli avvisi sono stati acquirenti di villette sequestrate e confiscate (con sentenza ancora non definitiva) che fanno parte di un villaggio, Acque Chiare, off limits dal 2008.

A protestare vivacemente, prima solo verbalmente, ora per le vie di fatto, sono alcuni intestatari di abitazioni, tutti assistiti dall’avvocato Vittorio Rina, i quali intendono ottenere dalla Commissione tributaria di Brindisi l’annullamento delle ingiunzioni di pagamento notificate dalla società di riscossione Soget Spa. La prima risale al 17 giugno scorso, giunta a destinazione via posta il 15 luglio: 85,21 euro a titolo di tributo per la “Bonifica dei fabbricati 2014”. Non comprendono di che bonifica si tratti i proprietari, tenuto conto che nel 2014 il villaggio di Acque Chiare era deserto così come lo era stato negli anni precedenti.

Il popolo del complesso edilizio che anche ancora per l’estate in corso ha dovuto restare alla larga dagli immobili in riva al mare, se non per effettuarne la manutenzione ordinaria e straordinaria, attende da Strasburgo un verdetto su una vicenda analoga che potrebbe essere illuminante anche per il caso giudiziario brindisino. Possibile confiscare un bene in caso di sentenza di proscioglimento per prescrizione? Il reato di lottizzazione abusiva contestato a quattro persone (oltre che in un processo correlato anche a tutti gli intestatari) è effettivamente prescritto. Solo una volta giunto il parere della Grande Chambre, allora la Corte di Cassazione si pronuncerà.

Nel frattempo, oltre alla battaglia principale per riavere le case vacanze ritenute dalla procura e dal Tribunale (con conferma in Appello) il frutto di un illecito per la mutazione della destinazione d’uso da turistico ricettiva a residenziale, con conseguente stress per il territorio, gli acquirenti del villaggio “fantasma” debbono fronteggiare un’altra questione. Senza dubbio di portata più ridotta rispetto alla principale. Ma dal sapore ugualmente amaro: “Quali sono i servizi erogati dal consorzio di bonifica dell’Arneo in favore degli acquirenti delle villette di Acque Chiare?”, si chiedono nel ricorso.

“I miei clienti - prosegue ancora l’avvocato Rina - non sono agricoltori né possono utilizzare le villette a far data dal 29 maggio 2008 perché sottoposte a sequestro preventivo. In tale sfortunata veste sono esentati dal pagamento di qualsiasi imposta, tassa o tributo, come sancito dal decreto legislativo del 21 novembre 2014”. Le norme sul regime fiscale dei beni sequestrati dispongono che: “A decorrere dal primo gennaio 2014, durante la vigenza dei provvedimenti di sequestro e confisca e comunque fino all’assegnazione o destinazione dei beni cui si riferiscono, è sospeso il versamento di imposte, tasse e tributi dovuti con riferimento agli immobili oggetto di sequestro il cui presupposto impositivo consista nella titolarità del diritto di proprietà o nel possesso degli stessi”.

Il legale specifica inoltre che dal 2008 nel villaggio vige il divieto di accesso, tranne per i custodi. E chiede se, a questo punto, siano stati eseguiti lavori “senza chiedere l’autorizzazione alla competente procura, commettendo un reato”. La speranza è che la Commissione “voglia sanzionare adeguatamente l’accanimento dell’ente, un vero e proprio sopruso”.
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