Mamma a 58 anni: «Felice, ma fecondazione assistita impossibile in Italia. Un vero peccato»

Antonella Moro con il compagno Mimmo Tieni
Antonella Moro con il compagno Mimmo Tieni
di Andrea ZACCARIA
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Giovedì 9 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:29

«Il mio vuole essere un messaggio di speranza e forza per tutte le donne». Le prime notti in reparto insieme ad altre giovani mamme. Alcune come lei hanno provato la stessa emozione di diventare genitori per la prima volta. Ma il pensiero corre a chi come lei ha sofferto e non poco prima di realizzare il suo sogno. La storia di Antonella Moro, la 58enne originaria di Ostuni che ha partorito lunedì al “Perrino” di Brindisi, custodisce un desiderio di maternità a lungo inseguito dalla coppia brindisina. Antonella è diventata mamma di Ilaria per la prima volta a 58 anni, e genitore insieme al compagno Mimmo, falegname di Torre Santa Susanna di 63 anni grazie al percorso di fecondazione assistita. Ed è anche nella stessa maturità dovuta alla non più giovane età, che la 58enne della Città Bianca ha trovato la forza quasi un anno fa di continuare ad inseguire il suo sogno. Più forte di ogni paura, affrontando anche cure, i lunghi viaggi, ed i quasi nove mesi che hanno accompagnato questa gravidanza, unica per tanti versi. Ed ora Mimmo Tieni e Antonella sono pronti ad nuova vita insieme alla piccola Ilaria. Ad attenderli c’è l’altra comunità in festa, quella di Torre Santa Susanna. Qui nel centro brindisino la coppia risiede dal 2006. Intanto però fino a ieri Antonella e Ilaria hanno potuto godere delle attenzioni dell’intero reparto di Ostetricia e ginecologia del “Perrino”, coordinato dal primario Paolo Amoruso, che ha seguito da vicino la gravidanza.

Come sta, Antonella, e come sta Ilaria? Il suo compagno Mimmo che emozioni sta provando?

«Grazie di vero cuore a tutti. Io sto bene, sono felice di tornare a casa, la bambina sta benissimo, al momento si nutre con il biberon. Lui è molto emozionato e grato per la vicinanza e l’attenzione di tutti, vive questi giorni con grande gioia».

Insieme ai numerosissimi auguri da tutta Italia, ha ricevuti messaggi o chiamate da persone che non si aspettava?

«Innanzitutto sento il dovere e il piacere di ringraziare tutti di vero cuore per i tanti attestati di affetto recepiti da ogni dove.

Mi ha fatto enormemente piacere ricevere la chiamata del ginecologo Augusto Enrico Semprini a cui mi sono rivolta a Milano e lo ringrazio per essermi stato sempre vicino. Anche dalla Spagna, da Barcellona, mi sono arrivati preziosi messaggi».

Come sta vivendo questo momento di notorietà, cosa si prova a leggere il proprio nome su tutti i giornali nazionali?

«Non mi aspettavo questa notevole rilevanza nazionale, sono sempre stata dell’idea che per avere un’attenzione del genere bisognava cercarsela e guadagnarsela, invece è arrivata di colpo, senza preavviso. Ciò mi fa enormemente piacere perché così ho l’opportunità di inviare un messaggio di speranza alle donne che l’hanno persa».

Siete cattolici, vi siete affidati alla fede?

«Si siamo cattolici, io ed il mio compagno Mimmo ci siamo affidati alla preghiera. Io sono stata sempre con il rosario in mano, mi ha dato la forza di andare avanti».

Cosa ne pensa del notevole flusso di coppie che scelgono la Spagna per intraprendere il cammino della fecondazione assistita?

«Mi fa rabbia pensare che occorre spostarsi all’estero per usufruire di tali possibilità e intraprendere un bellissimo cammino come questo, ogni donna nel proprio paese deve avere l’opportunità di portare avanti un suo progetto di vita, non vedo perché si debbano creare molti ostacoli. Questo vale per ogni ambito, non solo per la fecondazione assistita».

Qual è il futuro che si aspetta dopo aver dato alla luce una figlia a 58 anni?

«Io vivo il presente, non penso al futuro. Voglio godermi ogni momento che la vita mi offrirà, se pensiamo troppo al futuro rischiamo di rovinare il nostro presente».

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