La telefonata, inquietante, era arrivata in piena notte al triage dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, raccontando un omicidio-suicidio in diretta, al culmine di una lite raccontata agli operatori del nosocomio. “Aiutatemi, mio marito mi ha accoltellato”. E poi, la voce di un uomo. “Si, è tutto vero, sono stato io, ora mi uccido”. Da qui, le ricerche, la paura che, nelle campagne tra Erchie ed Avetrana, si fosse consumato il dramma. E invece, si tratta di uno scherzo.
La telefonata drammatica
Lo hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, che hanno denunciato per interruzione di servizio pubblico un giovane di 27 anni e una ragazzina di 15, residenti a Sondrio. Poco dopo la mezzanotte del 7 maggio il “triage” dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce venne contattato telefonicamente da una donna che, piangendo, richiedeva soccorso sostenendo di essere stata accoltellata dal marito. Subito dopo un uomo iniziava un dialogo con il personale sanitario per circa 40 minuti, confermando di aver accoltellato la moglie, di trovarsi a bordo di un'auto in una stradina sterrata nelle campagne di Avetrana.
Le indagini
Gli accertamenti sul cellulare da cui era partita la telefonata, infatti, chiarirono che essa in realtà era partita dal comune di Sondrio, in Valtellina. I carabinieri di Francavilla, con la collaborazione di quelli di Sondrio, hanno accertato che il telefono dal quale erano partite tutte le chiamate era utilizzato da una ragazzina di 15 anni e da un suo amico di 27, originario di Bari. Entrambi, convocati in caserma, hanno ammesso subito di essere gli autori degli scherzi telefonici.