Accusato di atti intimidatori, arriva la svolta nella battaglia giudiziaria: «Lo sfratto è illegittimo»

La sentenza: il 63enne non dovrà lasciare l’abitazione di proprietà del Comune

Accusato di atti intimidatori, arriva la svolta nella battaglia giudiziaria: «Lo sfratto è illegittimo»
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Sabato 11 Marzo 2023, 19:29 - Ultimo aggiornamento: 19:56

Lo sfratto emesso dal Comune? Illegittimo. Dopo una battaglia giudiziaria durata quasi un biennio, il Tribunale di Brindisi, con sentenza emessa dal giudice Roberta Marra, ha stabilito che il contratto di affitto stipulato a suo tempo tra il 62enne Alfredo Capone e il Comune di Ostuni è valido, efficace e regolare.

Il Tribunale di Brindisi, con la sentenza numero 401 del 2023 emessa il 9 Marzo scorso ha così rigettato integralmente la domanda di sfratto per finita locazione promossa dall’Avvocatura del Comune di Ostuni, ritenendo, come detto, il rapporto locatizio tra l’Amministrazione e Capone assolutamente regolare, condannando, peraltro, l’Ente Pubblico, alla rifusione delle spese di lite.

La sentenza

Capone, assistito dall’avvocato Francesco Sabatelli, lo scorso è stato rinviato a giudizio ed è tuttora sotto processo in quanto accusato di essere l’autore di una delle quattro intimidazioni subite negli ultimi due anni dall’ex sindaco della Città Bianca Domenico Tanzarella.

In particolare, secondo l’attività investigativa da parte della squadra mobile di Brindisi e del commissariato di Ostuni, l’uomo avrebbe provocato l’incendio dell’auto di Tanzarella avvenuto il 3 giugno del 2020 in pieno centro, a poche decine di metri dallo studio professionale dell’ex sindaco. La stessa autorità giudiziaria già in quella fase spiegò che le contestazioni ai danni del 62enne riguardavano solo una delle intimidazioni subite dal già presidente della Provincia di Brindisi, per le quali peraltro vive tuttora sotto scorta. 

Lo stesso Capone fu peraltro coinvolto in passato nell’inchiesta “New Deal”, che nacque proprio dalla denuncia dell’allora sindaco Domenico Tanzarella, contro un sodalizio criminale, accusato tra il 2007 ed il 2008 di porre in atto minacce ed estorsioni contro politici e imprenditori della Città Bianca. Vicende, che per il tribunale comunque non inficiano il contratto di affitto sottoscritto anni addietro tra l’ente locale e il 63enne.
La vicenda dello sfratto si innesta in una serie di azioni giudiziarie che il Comune ha intrapreso nei confronti dei conduttori delle sue proprietà, per avventura, incardinate solo quando la città di Ostuni è stata prima raggiunta dalla nomina della Commissione Ispettiva Antimafia e poi sciolta per infiltrazioni mafiose.

«Nell’occasione, però, Capone, avendo un contratto regolare ed avendo sempre liquidato – sottolinea l’avvocato Sabatelli - il canone mensile pattuito, come ha statuito il Tribunale di Brindisi, ha pieno diritto di occupare e condurre l’immobile, senza alcuna ingerenza dell’Amministrazione Comunale. Sarà onere, peraltro, del Comune di Ostuni, rifondere le spese legali, liquidate secondo il parametro massimo tariffario».

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