Irregolarità fiscali e lavoratori in nero, accertamenti nella clinica sanitaria

Irregolarità fiscali e lavoratori in nero, accertamenti nella clinica sanitaria
di Danilo SANTORO
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Martedì 12 Gennaio 2016, 09:35
SAN MICHELE - Irregolarità fiscali e lavoratori in nero: nei guai una clinica sanitaria di San Michele Salentino. La Guardia di Finanza di Ostuni ha avviato un’indagine per far luce su alcuni illeciti amministrativi che da diverso tempo, potrebbero essere stati messi in atto da un consorzio sanitario che si occupa del recupero di persone affette da problemi di natura psichiatrica.

La Crap (Comunità Riabilitativa Assistenziale Psichiatrica) attualmente risulta tra le strutture accreditate dalla regione Puglia: gli investigatori, dopo aver acquisito i primi elementi, hanno chiesto l’immediata revoca dell’accreditamento agli uffici dell’assessorato alla Sanità.
Gravi infatti le responsabilità - secondo le forze dell’ordine - che emergerebbero da questa prima parte dell’inchiesta: lavoratori in nero o sottopagati, con oltre 260mila euro di soldi destinati al personale, utilizzati invece per altri scopi; costi sostenuti, poi, per oltre 140mila euro, che non sarebbero stati possibile portare in deduzione fiscale, e che invece, attraverso alcuni artifici amministrativi, riuscivano a rientrare tra le spese deducibili.

Un possibile danno erariale, così, superiore a 400mila euro. Guardia di Finanza di Ostuni, Agenzia dell’entrate e direzione provinciale del lavoro di Brindisi avrebbero già dimostrato che le modalità per rispondere ai parametri richiesti per ottenere l’accreditamento dalla Regione, da parte della struttura di San Michele Salentino, siano in alcuni casi frutto di illeciti amministrativi, in altre completamente assenti. Di qui l’istanza presentata all’assessorato alla Sanità. I pazienti in maniera diretta non pagherebbero nessuna quota all’interno della comunità di recupero: l’intera somma, di 156 euro giornaliere, risulterebbe a carico della Regione. Una spesa sanitaria, e quindi un finanziamento pubblico e diretto verso la Crap, che avrebbe dato il via ad una serie di irregolarità che in questi giorni starebbero emergendo dal lavoro dai finanzieri della Città bianca, coordinati dal capitano Gerardo Chiusano. L’inchiesta è partita già da diversi mesi: oltre ai militari, anche agenzia delle’entrate ed ispettorato del lavoro avrebbero avuto già modo di verificare la fondatezza delle prove di illeciti amministrativi dalla Crap.

L'attività d'indagine è finalizzata, così, al recupero di una spesa sanitaria di oltre 700mila euro annue: somma di cui beneficia il centro brindisino, attualmente accreditato alla Regione. Diversi sarebbero stati i lavoratori in nero, scoperti durante un controllo; altri otto, invece, risulterebbero non inquadrati dal punto di vista contrattuale rispetto alle loro effettive mansioni svolte per il consorzio. Dai primi accertamenti 265mila euro, le somme che dal 2011 ad oggi, previste dalla legge per i contratti dei dipendenti, e che invece sono state riversate dalla struttura, per altri fini. La clinica attualmente ospita oltre 10 pazienti: oltre a persone affette da problemi di natura psichiatrica, vengono anche curati casi di tossicodipendenza. La fase istruttoria delle indagini è ancora in corso.
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