A Brindisi altre donazioni di plasma iperimmune

A Brindisi altre donazioni di plasma iperimmune
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Martedì 28 Luglio 2020, 11:04
Si allarga la platea dei donatori di plasma iperimmune, una delle vie più efficaci sinora trovate nella cura dei problemi provocati dal Coronavirus, all'ospedale Antonio Perrino di Brindisi. Altri due operatori sanitari, infatti, sono risultati idonei alla donazione e hanno portato a termine l'iter necessario allo scopo.
I due operatori/donatori sono il chirurgo Enrico Antonica e un'infermiera che, nei giorni scorsi, sono stati sottoposti a plasmaferesi nel Centro trasfusionale brindisino. «I due donatori afferma Antonella Miccoli, responsabile vicario del Centro si aggiungono ad altri tre operatori sanitari del Perrino: il cardiologo Danilo Zuffianò, il direttore del reparto di Chirurgia generale, Giuseppe Manca, e un'infermiera di Pneumologia, Jole Giacomazza. Tra i donatori c'è anche un infermiere del presidio ospedaliero di riabilitazione della fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica e un cittadino di Cisternino». Antonica ha voluto spiegare la sua esperienza col Covid-19 e i motivi che lo hanno portato a sottoporsi ai test necessari per certificare un titolo anticorpale sufficiente a giustificare il prelievo: senza un numero di anticorpi sufficiente, infatti, l'infusione del plasma non è utile alla cura del Covid. «I miei sintomi sono stati importanti ma non gravissimi spiega Antonica e non sono mai stato ricoverato in ospedale. Quando sono guarito ho pensato che avrei potuto fare qualcosa per gli altri: sono anche un donatore di sangue. Mi sono sottoposto al prelievo che ha rilevato una presenza di anticorpi adeguata per la donazione di plasma. La mia esperienza con la malattia potrà portare benefici ad altre persone che sono state colpite dal Covid».
I benefici derivanti dalle infusioni di plasma iperimmune sono stati già apprezzati a Brindisi: uno degli ultimi pazienti gravi ricoverato al Perrino, infatti, ha ricevuto alcune sacche di siero provenienti dal Policlinico di Bari, quando ancora il sistema di prelievo non era disponibile in loco, e ha immediatamente registrato importanti miglioramenti, fino alle sue dimissioni, avvenute a seguito di un doppio tampone negativo. Ora che da tempo il ciclo del prelievo e del trattamento del plasma iperimmune si è chiuso anche a Brindisi, con la possibilità di individuare in loco i potenziali donatori e sottoporli alle necessarie analisi per la certificazione del titolo anticorpale necessario alla donazione, la cura di eventuali e non auspicabili nuovi casi autorizza un moderato ottimismo tra i medici brindisini.
M.Dis.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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