Cerimonia per il 25 aprile: a Brindisi il ricordo degli eroi della Liberazione: «Tanti si sacrificarono per la democrazia»

Le autorità locali alla celebrazione per la Festa della Liberazione
Le autorità locali alla celebrazione per la Festa della Liberazione
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Martedì 25 Aprile 2023, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 16:47

«Il 25 aprile è il giorno in cui ricordiamo con profonda gratitudine coloro che si sono sacrificati per la libertà e la democrazia, che hanno combattuto e resistito alla tirannia e all’oppressione, alla prepotenza e alla follia devastatrice, tra cui tanti valorosi eroi della nostra terra di Puglia». Con queste parole il prefetto Michela La Iacona ha introdotto il suo discorso in occasione della cerimonia per la la Festa della Liberazione tenutasi questa mattina a Brindisi in piazza Santa Teresa.

 

La celebrazione con tutte le autorità locali

L’iniziativa, promossa dalla Prefettura con la collaborazione del Comune capoluogo e della Brigata Marina San Marco, ha visto la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose, dell’Anpi, delle associazioni combattentistiche e dei Comuni della provincia. Momenti salienti dell’evento sono stati, oltre alla cerimonia dell’alzabandiera accompagnata dalle note dell’inno nazionale e al sempre struggente minuto di raccoglimento in memoria dei caduti in guerra, gli interventi del prefetto e del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, incentrati sull’importanza e sul valore della ricorrenza odierna.

L'esortazione del prefetto La Iacona

Il Prefetto, in particolare, esortando tutti a fare tesoro della memoria, ha sottolineato che «se è pur vero che è stata la Resistenza a regalarci il bene prezioso della libertà, non bisogna mai dimenticare che la libertà è un valore che una volta conquistato va difeso senza riserve, ogni giorno, da ciascuno di noi, affinchè non si ripetano gli errori del passato e si possa guardare al futuro con speranza e fiducia.

Questa libertà è stata decretata dal referendum del 2 giugno 1946, che sancì la facoltà di scegliere la forma repubblicana e la stesura della Costituzione».

L'intervento del sindaco del capoluogo

Il sindaco Rossi ha ribadito che «la lotta contro il nazifascismo fu una delle più grandi battaglie della storia umana, una lotta che ha coinvolto nella seconda guerra mondiale non solo l’Italia ma il mondo intero. Fu una lotta per difendere i valori fondamentali dell’umanità: la libertà, l’uguaglianza e la giustizia. I nostri eroi in questa battaglia per la democrazia furono i partigiani, donne e uomini coraggiosi, che si opposero all’oppressione e alla tirannia sino al sacrificio estremo della loro vita. Vi sono date nella storia che racchiudono il senso di un’epoca e segnano lo spartiacque tra il vecchio ed il nuovo mondo. Il 25 aprile è una di quelle giornate simbolo, come il 14 luglio data della rivoluzione francese. È il giorno in cui si chiude una delle epoche più tragiche e buie della storia moderna. Si chiudono gli anni dei regimi nazifascisti con le loro leggi razziali, con i campi di sterminio e le deportazioni di ebrei, rom, omosessuali e di tutti gli oppositori politici. Anni in cui la vita democratica fu soppressa con la violenza».

Una Costituzione da difendere

Il 25 aprile, ha sottolineato Rossi, «deve essere la giornata di tutti, le divisioni non sono accettabili, la storia ci ha mostrato chi era dalla parte giusta e chi da quella sbagliata. Ed oggi a 78 anni da quel 25 aprile tutti insieme dobbiamo riconoscere il valore fondativo di quel giorno, il sacrificio dei nostri partigiani. Da lì nasce la nostra repubblica democratica, la nostra Costituzione da difendere sempre con orgoglio e soprattutto da attuare ogni giorno per i suoi principi e valori, per i diritti che o sono di tutti o di nessuno».

L'invito del prefetto ai giovani

Erano presenti alla cerimonia numerosi cittadini oltre ad una nutrita rappresentanza di giovani studenti di alcuni istituti scolastici. E proprio ai ragazzi il prefetto ha rivolto un appello «affinché possano riconoscersi sempre nelle pagine della nostra Costituzione, scritta da uomini diversi per ideologie e storia ma tutti chiamati a ricostruire le fondamenta di un Paese distrutto dalla guerra e tuttavia pronto ad aprirsi verso la nuova strada della pace, dell’uguaglianza e della giustizia sociale». Al termine della cerimonia, anche l’Anpi ha commemorato il giorno della Liberazione nella vicina piazzetta Sottile – De Falco, deponendo una corona di alloro ai piedi della lapide che ricorda il partigiano brindisino Antonio Vincenzo Gigante, decorato con Medaglia d’oro della Resistenza.

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