Diabete e malattie cardiache: mangiare durante la notte è associato a rischi maggiori di svilupparle

Mangiare di notte fa male
Mangiare di notte fa male
di Eleonora Giovinazzo
2 Minuti di Lettura
Sabato 11 Novembre 2017, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 08:07
Mangiare durante la notte è associato a un rischio più alto di sviluppare malattie cardiache e diabete. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata su Experimental Physiology. Gli studiosi dell’Università nazionale autonoma del Messico hanno analizzato i livelli di grasso, ossia i trigliceridi, nel sangue dei topi. E’ emerso che dopo aver nutrito i ratti all’inizio del riposo i livelli di grasso nel sangue sono aumentati drasticamente rispetto a quando li hanno nutriti all’avvio della fase attiva. 

Livelli alti di grasso nel sangue vengono associati a malattie cardiache e diabete. Patologie associate a uno stile di vita che ignora i segnali dell’orologio biologico. Lo studio dimostra che mangiare di notte non fa bene all’organismo. A regolare il "ticchettio" del nostro orologio biologico interno è un gruppo di cellule cerebrali situato nell'ipotalamo, detto nucleo soprachiasmatico: esso riceve informazioni sulla luce esterna attraverso cellule fotosensibili presenti nella retina, e lavorando su un ciclo di 24 ore adatta i ritmi biologici del nostro corpo a quelli imposti dal susseguirsi di giorno e notte. 

La ricerca evidenzia che uno stile di vita in cui si mangia di notte non è sincronizzato con il nostro orologio biologico e può dar aumentare i livelli di grassi nel sangue, portando a un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiaci. “Il fatto che si possa ignorare l’orologio biologico è importante per la sopravvivenza, in questo modo possiamo decidere di dormire durante il giorno se siamo estremamente stanchi - spiega uno degli autori dello studio Ruud Buijs - Tuttavia, facendolo spesso - per via dei turni di lavoro, del jet lag o rimanendo svegli fino a tarda notte - si danneggia la propria salute, specialmente quando si mangia invece di dormire”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA