Guardia giurata accoltellata, il tentato omicidio d'accordo con la moglie. Aveva scoperto che il marito le nascondeva i risparmi

Guardia giurata accoltellata, il tentato omicidio d'accordo con la moglie. Aveva scoperto che il marito le nascondeva i risparmi
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Lunedì 24 Maggio 2021, 16:50

Tenta di uccidere il marito con l'aiuto dell’amante: arrestata 49enne di Andria. Lo scorso 22 maggio la Polizia di Trani ha arrestato una donna responsabile di tentato omicidio in concorso e un uomo del 1967 già in custodia cautelare carceraria.

L'indagine partita dalla segnalazione dell'ospedale

L’indagine è partita dalla segnalazione presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Andria, di una guardia giurata ferita al collo con un coltello. La vittima era stata aggredita da un soggetto con il volto coperto che, dopo essersi introdotto nella sua auto dal lato passeggero, lo aveva minacciato di morte e poi colpito al collo. La vittima era riuscita a scampare all'agguato riuscendo a sfilare il passamontagne dal volto del malfattore e scoprendo la sua identità.

L'arresto dell'amante e poi le intercettazioni

La guardia giurata riuscì a fuggire e farsi medicare, il giorno dopo la polizia trovò a casa dell'aggressore gli indumenti e le scarpe indossate durante l'agguato.

Per lui l'arresto è scattato poco più tardi. L’ulteriore attività di indagine (tra cui intercettazioni, analisi di materiale informatico e interrogatori del correo) ha per permesso di scoprire la verità: al fianco dell'uomo nel folle piano c'era la moglie della vittima I.R., ex badante della defunta moglie dell’esecutore materiale dell’accoltellamento con cui aveva intrecciato una relazione extraconiugale.

La vendetta nei confronti del marito che le aveva taciuto i risparmi

Il motivo della vendetta: la donna ha raccontato di aver scoperto che il coniuge disponeva di un’ingente somma di denaro di cui le aveva taciuto l’esistenza costringendola, a suo dire, a una vita di stenti e sacrifici. I due amanti inizialmente avevano cercato di rivolgersi a terzi da incaricare per il compimento dell’azione criminosa ma non trovando un esecutore avevano deciso di agire in prima persona. A fornire indicazioni sulle abitudini dell'uomo era stata la moglie, convinta di poter ereditare i risparmi del marito. Ma per lei sono invece scattate le manette. 

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