Accoltella la moglie e si impicca a un albero: la figlia scopre i corpi senza vita rientrando a casa

Ignoti i motivi che hanno scatenato la violenza

Accoltella la moglie e si impicca a un albero: la figlia scopre i corpi senza vita rientrando a casa
di Alba DI PALO e Alessandro LANDINI
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Domenica 15 Gennaio 2023, 22:07 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 16:56

L'avrebbe accoltellata. Uno, due, tre, quattro volte lasciandola esanime nel piccolo living. Poi, forse per il rimorso oppure per la paura mischiata alla consapevolezza di aver violato a morte il corpo della donna a cui era legato da anni, ha deciso che anche alla sua di vita doveva mettere fine. Lo ha fatto in giardino: ha raggiunto un albero, si è aggrappato col suo peso a un ramo mozzandosi il fiato in gola. È successo ieri sera, in via Duchessa d'Andria, strada di campagna di contrada Santa Lucia, periferia di Trani. Un casolare rurale, dalle luci calde e coccolate dal tepore di un cantuccio in cui la domenica era trascorsa come tante altre. Poi, all'improvviso qualcosa ha scatenato la tragedia.

 

Lui, Massimo Petrelli, che avrebbe compiuto 53 anni ad agosto e lavorava nel settore della lavorazione dei marmi, ha impugnato un'arma da taglio e ha ferito - senza darle scampo - all'addome, Teresa Di Tondo, di nove anni più giovane. Non è chiaro cosa abbia potuto innescare la violenza, da cosa siano state animate quelle mani in passato generose e ieri prepotenti che hanno segnato inesorabilmente una relazione, facendola terminare nel sangue.

Perché, quando il personale sanitario del 118 ha raggiunto in tutta fretta, con le sirene che urlavano nella silenziosa viuzza bordata di arbusti e muretti a secco, l'abitazione di campagna non ha potuto fare altro che rassegnarsi a due corpi lividi: lei era riversa sul pavimento di casa, immobile e insanguinata; lui fuori al freddo di una serata gelida che pareva un fagotto scuro, grande e statico.

L'allarme

Non è chiaro chi abbia dato l'allarme. Non si sa chi abbia chiesto aiuto ai carabinieri. Nella stradina con poca luce si sono accalcati parenti, amici e sconosciuti. Che hanno iniziato a mormorare, ipotizzare. Forse a chiedere l'intervento dei militari, è stata un'amica della vittima che con lei pare avesse un appuntamento e che non vedendola arrivare ha più volte composto il numero del suo cellulare senza avere risposta. Squilli a cui nessuno ha mai dato un cenno: la preoccupazione ha fatto il resto. Non è escluso però - come bisbiglia qualcun altro - che a trovare i due cadaveri sia stata la figlia della coppia. Una ragazzina che si accinge a diventare adulta e che dovrà ora fare i conti con le immagini brutali dei genitori. Non sarebbe riuscita a contattarli, aveva bisogno di parlare con la mamma che mai le ha dato riscontri. Così, avrebbe provato a chiamare il papà ma anche il suo cellulare le ha restituito squilli infiniti. Avrebbe così capito che qualcosa di strano poteva essere accaduto. Il timore miscelato all'ansia avrebbe avuto il sopravvento. La paura l'avrebbe pervasa e fatta correre a casa. Che le avrebbe restituito una scena macabra, inattesa e sconvolgente.

Le indagini

Al momento non è ancora definito il perimetro di quella che sembra una tragedia famigliare: un omicidio seguito da un suicidio, è l'ipotesi dei carabinieri coordinati dal magistrato della procura di Trani, Lucia Moramarco. I rilievi dei militari del nucleo investigativo, che hanno ispezionato in un lungo sopralluogo ogni metro del giardino - tra alberi e piante ornamentali - e dell'abitazione, aiuteranno a trovare i dettagli che sembrano mancare. Perché non è ancora chiaro che rapporto ci fosse tra i due, se c'erano problemi oppure se un raptus possa aver trasformato in disgrazia una giornata festiva. Come non sono noti i motivi che avrebbero portato l'uomo tra gli utenti del servizio di igiene mentale. Voci e supposizioni si sono accavallate sui social e in città. Teresa lavorava per una cooperativa sociale specializzata in assistenza. In tanti la conosceva e in molti le hanno dedicato un pensiero. «Eri la persona più dolce e solare che potessi conoscere, non meritavi questo crudele destino. Che tu possa vegliare su tua figlia dal cielo», scrive in un addolorato post su Facebook Pasqua.

«Non ci credo», replica Marika. «Grazie per il tempo speso insieme, le chiacchiere, gli incoraggiamenti e gli sfoghi- racconta Vittoria - è stato un piacere e un onore averti conosciuto tra una scuola e l'altra, sempre di fretta, tra mille progetti, relazioni, programmi perché tu eri un'appassionata, traspariva dai tuoi occhi. Il lavoro condiviso con te era senza dubbio più piacevole. Ciao Teresa, non doveva andare così, mi mancherai». «Ho la rabbia che mi assale, soprattutto per come hai lasciato questo mondo. Continua a lottare anche da lassù per ciò che credevi e veglia su tua figlia che ne avrà tanto bisogno», le parole avvilite di Chiara che come tanti pensa alla ragazzina. A cui Teresa, qualche giorno fa aveva dedicato un post in cui traspare l'amore materno. «L'amore per il proprio figlio dovrebbe spostare montagne, dovrebbe superare ogni cattiveria e invece non sempre è così. Dovremmo concludeva - imparare dagli animali per essere delle persone migliori».

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