Stagione teatrale al Curci, le polemiche: «Esclusi dalla programmazione»

Stagione teatrale al Curci, le polemiche: «Esclusi dalla programmazione»
di Adriano ANTONUCCI
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Giovedì 20 Ottobre 2022, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 08:00

Mancato coinvolgimento nella stagione teatrale delle compagnie barlettane, metodo poco chiaro di selezione del direttore artistico, scarsa programmazione e mancato utilizzo del regolamento comunale per l'erogazione dei contributi per le attività culturali e di spettacolo approvato nello scorso gennaio dal commissario straordinario Francesco Alecci. Critiche, alla gestione del comparto cultura da parte dell'amministrazione comunale di Barletta, sono arrivate dalla consigliera comunale di opposizione Michela Diviccaro, ex referente dell'associazione Settore cultura e spettacolo.

«All'indomani della mia elezione in consiglio comunale ha spiegato la Diviccaro l'assessore alla cultura Oronzo Cilli ha manifestato, in virtù della mia esperienza, la volontà di coinvolgermi nei processi decisionali. Questo però, non è avvenuto. Ho scoperto della conferenza stampa di presentazione della stagione teatrale solo dai canali social del comune di Barletta, senza ricevere alcun invito personale. Questo, mi ha aperto gli occhi e fatto capire che, per quanto l'ideale sia che la cultura non debba avere bandiere, il fatto che io sia stata eletta nelle file dell'opposizione ha creato delle riserve sul mio coinvolgimento».

Le accuse

Oltre al suo mancato coinvolgimento c'è, ancor più grave, quello delle compagnie del territorio: «Abbiamo scoperto, con gioia, che nel cartellone ci sarà una sezione dedicata al teatro comico barlettano che ha una tradizione antichissima e merita di stare finalmente sul palcoscenico del Curci.

Ma allora, a maggior ragione sottolinea la Diviccaro - ci chiediamo come mai non si sia pensato ad uno spaccato nel quale coinvolgere anche le compagnie professionistiche di Barletta». La riflessione si è poi spostata sulla figura di Fabio Troiano definito dalla Diviccaro «coordinatore» e non direttore artistico, in quanto il suo nome «non appare su alcuna delibera».

Per la consigliera comunale, il problema è nel metodo: «Servirebbe un bando, solo così si potrebbe comprendere perchè assegnare quel ruolo a Fabio Troiano e non a Emilio Solfrizzi, Michele Placido o a qualsiasi altro professionista che abbia le caratteristiche giuste per ricoprirlo. Mi spiace, inoltre, evidenziare come nel suo periodo di permanenza a Barletta il direttore non abbia mai sentito il bisogno di un sano confronto con i colleghi Per la Diviccaro, l'unico modo per mettere a tacere «quegli ingranaggi nebulosi che creano il sospetto che ci sia discrezionalità nelle scelte» sia quello di utilizzare il regolamento comunale per l'erogazione dei contributi per le attività culturali e di spettacolo. La delibera, approvata lo scorso 18 gennaio, è nata dal confronto tra il commissario Francesco Alecci e le associazioni di categoria al fine, si legge nel testo: di «contribuire fattivamente allo sviluppo di tutte le forme associative del territorio e, nel contempo, assicurare l'imparzialità e la semplificazione dell'azione amministrativa nell'ambito di una visione sempre più ampia del ruolo dei cittadini nelle espressioni di vita partecipata».

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