Sorpresa, sotto l'orto botanico c'è una discarica

Sorpresa, sotto l'orto botanico c'è una discarica
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Venerdì 4 Marzo 2016, 14:02 - Ultimo aggiornamento: 14:31
E' una scoperta inquietante quella fatta a Barletta: una discarica abusiva si trova infatti sotto l'Orto botanico comunale, che è stato sequestrato insieme a 27 appartamenti, 17 terreni, 7 automobili, 30 conti correnti e quote societarie. Questi beni, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, sono stati bloccati dai carabinieri in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica. Quattro persone sono accusate di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nelle pubbliche forniture, abuso d'ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, inquinamento ambientale, attività di gestione dei rifiuti non autorizzata e omessa bonifica.

I provvedimenti scaturiscono da indagini avviate nel gennaio 2015 che hanno svelato le condotte fraudolente di un dirigente dell'Ufficio lavori pubblici e di due dipendenti comunali nonché dal legale rappresentante della ditta aggiudicataria dell'appalto per l'esecuzione delle opere relative alla realizzazione dell'Orto botanico. E' stato accertato come i quattro indagati abbiano eseguito i lavori in violazione di quanto previsto nel capitolato ordinario e speciale, falsificando gli atti e la documentazione e realizzando un impianto botanico difforme da quanto definito nella progettazione finanziata dalla Regione Puglia e dal Comune di Barletta. Tra l'altro per un valore nettamente inferiore alla spesa documentata per la sua esecuzione (opere edilizie mai realizzate, utilizzo di terreno non sterile, impianto di ulivi non secolari).

L'inchiesta ha inoltre accertato che nel corso dei lavori sono stati nascosti nel suolo sottostante all'impianto dei vegetali, materiale edilizio e rifiuti speciali pericolosi, che dovevano essere smaltiti e rimossi, operazioni per le quali era stata richiesta ed accordata una variante di spesa, interamente riscossa, senza tuttavia realizzare alcuna bonifica del sito e il conseguente smaltimento degli scarti inquinanti (piombo, cadmio, cromo esavalente, zinco), tanto per le piante, quanto per l'area sottostante e la falda acquifera.
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