Beneficenza, ​l'atelier si trasforma in negozio solidale: «Oggetti a un euro, il ricavato alla Caritas»

Beneficenza, l'atelier si trasforma in negozio solidale: «Oggetti a un euro, il ricavato alla Caritas»
di Alba DI PALO
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Lunedì 14 Novembre 2022, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:48

Un atelier, scrigno di quadri e opere che le muse greche amerebbero proteggendole, trasformato in culla della solidarietà. Si trova in via Indipendenza a Barletta lì, dove l'estro creativo della pittrice Antonella Palmitessa lascia spazio a pezzi di storia, di antiquariato e modernariato che possono essere acquistati a un prezzo simbolico di un euro.

Compere che aiutano chi si fa prossimo e dedica le proprie giornate agli altri. «Così, moneta dopo moneta riusciamo a racimolare un gruzzoletto che quest'anno, sarà consegnato alla Caritas cittadina», spiega Mariagrazia Vitobello insegnate e presidente del Centro Studi Barletta In Rosa Aps, una associazione di promozione sociale anima della bottega solidale e composta da sole donne. «In verità c'è un uomo: è il mio papà, subentrato alla mia mamma.

Lui è socio sostenitore», puntualizza con voce dolce la presidente che da undici anni organizza e pianifica le attività della bottega che, di anno in anno, è riuscita a coinvolgere l'intera città.

Il mercatino

«Quando abbiamo incominciato, nel 2011 il mercatino si svolgeva in una sola domenica e a maggio - ricorda ed è andata così per nove anni. Ognuno portava ciò che riteneva ma a una condizione: che si trattasse di oggetti in ottimo stato, non abbiamo mai accettato qualcosa di rovinato o con evidenti segni dello scorrere del tempo». Le abitudini solidali sono poi mutate, influenzate dalla pandemia da coronavirus che però ha dato slancio alle botteghe più recenti come l'ultima che ha sforato anche sull'agenda: doveva durare dall'otto al 12 novembre e invece terminerà domani.

«È stato significativo vedere la delusione sui volti sia di chi non ha fatto in tempo a entrare in bottega e ci chiedeva una proroga sia di chi insiste per consegnarci altre cose». Catalogare, ordinare ed esporre quanto negozianti, imprese a conduzione familiare e semplici cittadini regalano, comporta dispendio di tempo ed energia. «Iniziamo a maggio perché i mesi estivi sono contrassegnati dalla stasi e si riprende con grande impeto a settembre - riferisce Vitobello tutto quello che ci viene dato viene provvisoriamente collocato nel box di una socia che per mesi, lascia in strada la sua auto. Poi arriva il momento di prendere carta e penna e registrare quanto abbiamo a disposizione per procedere all'allestimento. L'edizione 2022 resterà impressa nella nostra memoria per la quantità e la varietà delle cose che abbiamo: dalle collane alla piastra per capelli, dalle tazze alle lampade passando per i servizi di piatti dal sapore vintage».

La bottega diventa così un luogo di ritrovo «davanti a cui si scambiano sorrisi e opinioni, un po' come accadeva quando ero piccola quando in strada ci si incontrava per trascorrere del tempo assieme», dice Vitobello. Avete idea di quanto potreste aver raggranellato? «Una bella somma che, sono certa ci consentirà anche di restaurare il portale della chiesa di Sant'Antonio», conclude.

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