Scaricavano acque reflue nel mare: quattro indagati per gestione illecita dei rifiuti

Scaricavano acque reflue nel mare: quattro indagati per gestione illecita dei rifiuti
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Martedì 11 Ottobre 2022, 14:32

Scaricavano acque reflue inquinanti in un torrente che al termine del suo percorso sfocia nel mare Adriatico. È quello che hanno accertato i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Foggia e i militari della Guardia costiera di Margherita di Savoia (Nucleo Operativo Polizia Ambientale), in provincia di Barletta-Andria-Trani.

Quattro gli indagati

Questa mattina, in una operazione congiunta, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo disposto dal gip del Tribunale del capoluogo dauno nei confronti di quattro persone, indagate a vario titolo per attività di gestione illecita di rifiuti e realizzazione di scarichi di acque reflue industriali abusivi, in alcuni casi con l'aggravante rappresentata dalla presenza nelle acque di sostanze inquinanti e pericolose per la salute.

Le indagini

Le attività di indagine, eseguite dalla Guardia Costiera e durate oltre sei mesi, con il coordinamento della Procura, hanno riscontrato la presenza degli scarichi all'interno di un corpo idrico superficiale nelle campagne di Margherita di Savoia il quale, a sua volta, a distanza di pochi chilometri, si immette nel mare Adriatico.

Le successive ispezioni delle aziende hanno accertato, inoltre, un'attività di gestione e smaltimento non autorizzato di rifiuti solidi. Le osservazioni e i controlli, preceduti da una verifica per individuare la provenienza degli scarichi, sono state attuate mediante l'installazione di telecamere nei pressi delle zone di sversamento riconducibili alle aziende sequestrate e con l'ausilio di un aeromobile a pilotaggio remoto (Apr). Una osservazione protratta per diversi mesi, che ha consentito di accertare come gli indagati utilizzavano sistematicamente condotte abusive per disfarsi dei reflui industriali risultanti dal ciclo di produzione. Si tratta, quindi, di comportamenti non occasionali, ma di un sistema strutturale di metodica gestione dei rifiuti prodotti. Il provvedimento cautelare, eseguito oggi, si inserisce in una più ampia indagine condotta in modo capillare dalla Guardia Costiera e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica di Foggia, avvalendosi della collaborazione tecnica dell'Arpap, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, finalizzata ad accertare e a rimuovere le cause dell'inquinamento delle acque interne e del mare, con particolare attenzione alle aziende del circondario.

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