Omicidio-suicidio a Trani, sui social l'addio della figlia della coppia: ​«Mamma, dammi la forza di andare avanti»

Omicidio-suicidio a Trani, sui social l'addio della figlia della coppia: «Mamma, dammi la forza di andare avanti»
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Martedì 17 Gennaio 2023, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 13:04

Con una lunga e straziante lettera, pubblicata sui social network, la figlia ancora minorenne di Teresa Di Tondo - la donna uccisa a Trani a coltellate dal suo compagno Massimo Petrelli, che si è poi suicidato - saluta la madre e la ringrazia per tutto quello che le ha insegnato in quella vita che è stata troppo breve.

L'omicidio-suicidio è avvenuto domenica sera. Lui, Massimo Petrelli, che avrebbe compiuto 53 anni ad agosto e lavorava nel settore della lavorazione dei marmi, ha impugnato un'arma da taglio e ha ferito - senza darle scampo - all'addome, Teresa Di Tondo, di nove anni più giovane.

La coppia aveva una figlia, che tra poco sarà maggiorenne. Non è chiaro cosa abbia potuto innescare la violenza. Quando il personale sanitario del 118 ha raggiunto l'abitazione di campagna non ha potuto fare altro che rassegnarsi a due corpi lividi. 

 

Il dramma lascia dunque una terza vittima, la figlia della coppia che, all'improvviso, si è ritrovata senza il suo amore più grande, la mamma e senza il papà che, non a caso, non chiama più nemmeno così. La ragazza si riferisce al padre come "la persona che ti ha tolto la vita", lasciando trapelare così la rabbia nei confronti di chi, con egoismo, come dice lei stessa, l'ha privata della mamma.

La lettera postata sui social

«Cara mamma sono le 23 e 23 di questo 16 gennaio. Mai e poi mai avrei pensato di dedicarti una lettera in questa drammatica situazione. Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato. Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita».

«È stato doppiamente egoista, non ha pensato neanche a me. Non puoi capire la disperazione ieri in villa, urlavo per strada la parola "mamma", non mi interessava nessun altro in quel momento, neanche il soggetto appeso all'albero, solo a te cara mamma, fino a quando mi hanno detto che non c'era più niente da fare e che quella mamma così solare, dolce e amorevole con me, non ci sarebbe più stata. Ti ringrazio per non avermi dato mai le chiavi di casa, se ti avessi vista lì a terra senza vita così ferita, non lo avrei mai superato e mi sarebbe rimasto impresso. Lo sai quanto eri speciale per me e viceversa, ce lo dimostravamo sempre. Io la tua ragione di vita e tu la mia. Ci siamo sempre date forza a vicenda. Sei sempre stata presente e ti prometto che farò di tutto per averti anche da morta qui in casa con me, perché tu mamma eri casa. Se vedessi quante belle parole ti stanno scrivendo, una mamma, maestra, moglie e studentessa come te non meritava questo».

«Non dimentico neanche un minimo di tutto quello che hai fatto per me e per gli altri, ma questa volta cara mamma ti è costato molto. Ti chiedo solo di darmi la forza di andare avanti, in questo momento sono circondata da tante persone, ma sai tu soltanto mi bastavi. La mia rabbia è tanta, così tanta che ho deciso che quella persona non si meriterà neanche un manifesto, perché nessuno darebbe mai il triste annuncio di un assassino. Non posso spiegarmi tutto questo e non me lo spiegherò mai. Forse se fossi stata lì presente ora non sarebbe successo tutto ciò, oppure non voglio dire cosa sarebbe successo perché il solo pensiero distrugge le vite dei miei amici, familiari e del mio fidanzato. Invito, inoltre, tutti quanti voi ad apprezzare la vostra vita e a pensare a quello che mi è successo e a quello che dovrò affrontare negli anni».

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