Omicidio del barista: lutto cittadino a Barletta per i funerali di Tupputi

La sede del Comune di Barletta
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Lunedì 18 Aprile 2022, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:05

Bandiere a mezz’asta in segno di lutto cittadino, esercizi commerciali chiusi e nessuna attività ludica, ricreativa o musicale. Parteciperà così lil comune di Barletta alla perdita del 43enne Giuseppe Tupputi, sparato l’11 aprile scorso all’interno del “Morrison Revolution”, il bar alla periferia della città di cui era titolare. I funerali avranno luogo oggi alle 16 nella chiesa Cuore Immacolato di Maria, a pochi passi dal luogo dov’è avvenuto il brutale agguato. Per il delitto ha confessato il 32enne Pasquale Rutigliano, pregiudicato barlettano, durante un interrogatorio richiesto dall’indagato e avvenuto nel carcere di Trani, dov’è detenuto: le accuse a suo carico sono di omicidio volontario, porto abusivo di arma da fuoco e violazione della sorveglianza speciale.


Da una ricostruzione fatta dagli uomini del commissariato e a quanto emerso dalla confessione, Rutigliano sarebbe entrato all’interno del locale e dopo aver chiesto una birra alla vittima, avrebbe cominciato a litigarci.

Dalle parole, però, si è passati subito ai fatti: avrebbe estratto la pistola e sparato tre colpi contro il titolare del bar, che era disarmato dietro il bancone.

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Dopo l’accaduto il 32enne ha fatto perdere le proprie tracce, violando la sorveglianza speciale: sentitosi braccato dagli agenti, si è presentato al commissariato accompagnato dal suo legale di fiducia. L’autopsia effettuata sul corpo di Tupputi dalla dottoressa Sara Sablone, all’interno dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, ha confermato che i tre proiettili hanno colpito la vittima agli organi vitali, provocando una emorragia interna, che ha causato il decesso. Le ogive sono state estratte da cuore, polmoni e addome.

Tupputi ha lasciato moglie e due bimbe piccole, Giusy Musti, Sophia e Francesca: è proprio la famiglia che ha denunciato per tramite del legale, Francesco Piccolo, l’assenza di «sostegno e solidarietà» da parte delle istituzioni, che si è manifestata «solo a parole».

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Ma non si è fatta attendere nemmeno la risposta “velata” da parte del presidente della Regione, Michele Emiliano che, durante un appuntamento elettorale a Barletta, ha detto che «quando diamo supporto alle famiglie, lo facciamo in modo riservato». Lo stesso governatore, anche per rispondere al senso di insicurezza sentito dai cittadini, al terzo omicidio in sei mesi (dopo i casi dei 24enni Claudio Lasala e Michele Cilli di ottobre e gennaio), chiederà «al Ministro dell’Interno, di essere ricevuto assieme al Procuratore della Repubblica di Trani» per potenziare gli organici delle forze dell’ordine: «questa sottovalutazione generale da parte dello Stato non è più tollerabile». 
V. Min.
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