Il sogno della danza, poi l'incidente: Alessia è morta dopo otto mesi di agonia

Il sogno della danza, poi l'incidente: Alessia è morta dopo otto mesi di agonia
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 14:16

Non ce l’ha fatta Alessia Dicuonzo, la 23enne di Barletta rimasta coinvolta nel terribile incidente stradale accaduto alle 23.40 del primo maggio lungo la Statale 170. La ragazza, che non si era mai ripresa, è morta martedì scorso all’hospice Don Uva di Bisceglie (Bat), dopo un’agonia lunga più di otto mesi.

Il tamponamento

Quella maledetta notte Alessia, che lavorava come ballerina professionista e insegnate specializzata nelle danze caraibiche, e che era molto conosciuta, viaggiava come passeggera su una Audi A4 condotta da un 41enne di Canosa (Ba).

Il conducente, che procedeva in direzione Barletta, giunto nei pressi dello svincolo, si era fermato per prestare aiuto e soccorso agli occupanti di una Volkswagen Fox condotta da G.L., 33 anni, di Barletta, il quale, pure lui diretto verso Barletta, poco prima aveva perso il controllo del veicolo, urtando contro il guardrail a destra della carreggiata e rimbalzando in centro strada. E’ stato allora che sulle due vetture è piombata, provenendo sempre da tergo a velocità sostenuta, una Citroen C3 condotta da A. P., anche lei ventitreenne, di Andria, che, non avvedendosi dei mezzi fermi davanti a sé, li ha tamponati. Dodici, in tutto, i feriti.

Il coma e poi la morte

Condotta all’ospedale di Andria in condizioni disperate, con un gravissimo trauma cranio-encefalico ed emorragia cerebrale, è rimasta qui ricoverata nel reparto di Rianimazione fino a luglio. I medici sono riusciti a stabilizzarla,ma la giovane non si è più risvegliata dal coma: stato vegetativo permanente, questa la terribile diagnosi. Il 27 luglio è stata quindi trasferita presso il presidio ospedaliero di riabilitazione Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica (Br), e di qui, poi, all’hospice dell’Opera Don Uva di Bisceglie dove però il suo cuore e il suo fisico, sfibrati, martedì hanno ceduto.

Le indagini

Il Pubblico Ministero della Procura di Trani, Marcello Catalano, aveva già aperto un procedimento penale per il reato di lesioni personali stradali gravissime, convalidando anche il sequestro dei mezzi e iscrivendo nel registro degli indagati la conducente della Citroen C3 e quello della Fox, G. L. Ora però, con la morte di Alessia (tutte le altre persone coinvolte sono sopravvissute), ai due indagati viene contestato anche il reato di omicidio stradale con la pesante aggravante della guida in stato di ebbrezza, avendo evidentemente dato esito positivo gli esami relativi al tasso alcolemico.

Il Sostituto procuratore ha altresì posto sotto sotto sequestro la salma della giovane e disposto l’autopsia per confermare il nesso di causa tra i politraumi riportati con il sinistro e il decesso. I familiari della giovane, per essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso l’area manager Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avv. Aldo Fornari del Foro di Bari.

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