La strada killer, ieri altri due morti: «Quanti ragazzi stiamo piangendo?»

La strada killer, ieri altri due morti: «Quanti ragazzi stiamo piangendo?»
di Alba DI PALO
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 12:22

«Che brutta notizia». Quando Andria ieri mattina si è svegliata, illuminata da un sole mite e inusuale per l'inverno, è stata raggelata da quanto accaduto alle porte della città. Il terrificante incidente in cui due persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite, ha ammutolito le strade che ancora brillano di luci e festoni natalizi. «Giovani vite spezzate e altre in situazione critica. Un dolore immenso», il messaggio affidato a Facebook dalla consigliera regionale Grazia Di Bari a cui replica con parole commosse la presidente del consiglio regionale, Loredana Capone. «Terribile», scrive aggiungendo un viso in lacrime e aggiunge: «Un abbraccio immenso alle famiglie». Ed è sui social che si riversano lucciconi, collera e dolore. «Quanti figli stiamo piangendo?», «Poveri ragazzi», «Una strage, non vorrei essere nei panni dei genitori» sono le frasi postate a commento dei dettagli di quanto avvenuto su un tratto di strada in cui pare ci siano precise restrizioni.

Non è la prima volta

«In quel punto, il limite di velocità è di 60 chilometri orari. Bisogna rispettarlo», sottolinea Bruno. Non solo sgomento e dispiacere, lo schianto ha fatto serpeggiare anche la polemica perché «quella strada non è stata mai messa in sicurezza», annota furente Savino Montaruli, presidente dell'associazione cittadina Io Ci Sono!.

Che a sostegno di quanto sostiene, riporta alla memoria un'altra grande sofferenza che ha lacerato Andria nel 1990, esattamente 33 anni fa. «Era gennaio anche allora dice e su quello stesso tratto stradale otto giovani persero la vita. Mettere in sicurezza quel tratto di provinciale era una esigenza imprescindibile e lo è ancora oggi. E invece ci ritroviamo a rivivere la stessa sofferenza, lo stesso tormento e la stessa rabbia». Per Montaruli è tutta la Trani Andria a dover subire lavori che la rendano più sicura. «Torniamo a chiedere alla procura di Trani una relazione sull'intera provinciale che continua a far registrare incidenti, che mette a rischio la vita di tantissimi giovani che lasciano Andria per raggiungere città vicine come Trani e Bisceglie alla ricerca di quel sano divertimento che la loro città non offre», evidenzia rimarcando che quanto accaduto dovrebbe «indurre le autorità, sempre pronte a inaugurare spesso il nulla, a prendere coscienza del loro fallimento e ad agire per evitare che si ripetano queste folli stragi che addolorano la comunità cittadina». Il pensiero va alle famiglie delle vittime alle prese con «una notizia che nessun genitore vorrebbe mai ricevere». «Non oso immaginare il loro strazio e quello degli amici che stanno vivendo ore drammatiche nel dolore inconsolabile per la perdita di un figlio, di persone care», ribadisce Montaruli che esprime «cordoglio e vicinanza». Sentimenti che manifesta anche il sindaco di Andria, Giovanna Bruno che rivolge un invito alla comunità che guida. «Proviamo a fare silenzio», chiede ai suoi concittadini . «Ci sono giorni in cui è più difficile, più complesso, essere la prima cittadina- scrive ricorrendo anche lei ai social network - perché ti raggiungono notizie che non vorresti mai avere. Notizie di morte, di giovani vite stroncate all'alba. Una tragedia che colpisce tutta la città, perché sono i nostri figli». «Proviamo davvero a fare silenzio», domanda rispondendo a chi ha compulsato social e web alla ricerca di foto e nomi di vittime e feriti. Non bisogna farlo per Bruno perché sono «notizie di morte, di vite appese a un filo per cui non ci resta che pregare e sperare». «La gogna mediatica, la fame di notizie è un altro massacrante dolore a famiglie trafitte al cuore», continua e conclude: «Ci sono giorni in cui è impossibile essere un genitore, perché ti raggiungono notizie che non vorresti mai avere».

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