Maltrattamenti in famiglia: picchia la compagna e le rompe la milza. Arrestato

Maltrattamenti in famiglia: picchia la compagna e le rompe la milza. Arrestato
di Vito TROILO
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Venerdì 9 Giugno 2023, 09:04

Una vicenda delicata e al tempo stesso significativa, che conferma l’importanza del ruolo delle forze dell’ordine sul territorio e rimarca l’esigenza di una sensibilizzazione ancora maggiore verso quelle vittime che talvolta decidono di restare in silenzio. 
La polizia ha eseguito, nelle scorse ore, un provvedimento cautelare disposto dalla Procura di Trani nei confronti di un 30enne andriese, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia pluriaggravati e lesioni gravissime a danno della compagna, sempre di 30 anni.

La donna finita in ospedale

 
Gli agenti della squadra mobile della Questura hanno acquisito alcuni gravi indizi di colpevolezza sulla base di un’attività inquirente condotta nel breve volgere di poche settimane. L’episodio che ha insospettito i poliziotti risale a metà maggio, momento in cui la donna è stata trasportata in ospedale per essere sottoposta ad un intervento chirurgico urgente e molto complesso, consistente anche nell’asportazione di un organo (la milza). 
Da quel punto in poi gli investigatori hanno ricostruito gli eventi, accertando come la ragione di quel ricovero fosse riconducibile alle ferite causate dalle percosse subite in seguito a un banale litigio avvenuto fra le mura domestiche con il compagno. 

Violenze durate anni 


Violenze fisiche e psicologiche che si sarebbero susseguite per diversi anni, durante i quali la vittima non si è mai rivolta alle autorità per denunciare né risulta aver chiesto aiuto a familiari, amici o strutture che si occupano dell’ascolto delle persone sottoposte a vessazioni. Una condizione purtroppo non rara, dovuta con ogni probabilità al timore delle potenziali conseguenze, della quale i carnefici spesso approfittano. 
Il personale della squadra mobile, una volta appresa la situazione, ha avviato le indagini con l’obiettivo di verificare le ipotesi formulate. Il pubblico ministero Vaira, sulla base degli elementi raccolti, ha emesso il decreto di fermo per l’indiziato nella notte di lunedì, eseguito immediatamente dalla polizia anche alla luce del concreto pericolo di fuga dell’indagato. 
Ieri, invece, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto, nel corso della quale l’uomo, pur fornendo una sua versione dei fatti, ha reso dichiarazioni che andrebbero in direzione di un’ammissione delle responsabilità. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta della Procura: il 30enne andriese, per ora, resterà in carcere. La convalescenza della vittima prosegue ma al netto delle ferite del corpo sarà indispensabile intraprendere un percorso di sostegno psicologico per uscire dalla condizione che purtroppo le ha impedito di chiedere aiuto prima che la situazione degenerasse.
 

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