Welfare e accoglienza, ecco i condomini sociali: «Case per chi vive nel disagio»

Welfare e accoglienza, ecco i condomini sociali: «Case per chi vive nel disagio»
di Samantha DELL'EDERA
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Venerdì 20 Maggio 2022, 07:37 - Ultimo aggiornamento: 07:38

Si chiamano condomini sociali e rappresentano la nuova frontiera dell'assistenza del Comune di Bari nei confronti di tutte quelle persone, singole o famiglie, che si trovano in estrema marginalità sociale ed abitativa, non hanno quindi un tetto sotto cui vivere. Il Comune ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per raccogliere le adesioni su alloggi da mettere a disposizione per questo scopo. Possono partecipare però solo privati senza finalità di lucro o soggetti del terzo settore che operano nell'ambito dei servizi alla persona - come le imprese sociali, cooperative sociali, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato, enti religiosi o ecclesiastici.

L'accoglienza

«In questi ultimi anni commenta - l'assessore al Welfare Francesca Bottalico - siamo passati da 50 posti letto a più di 600 posti in accoglienza.

In questa direzione oggi avviamo la procedura per l'attivazione di una nuova rete di condomini sociali rivolti in particolar modo ai cittadini più fragili e vulnerabili in quanto, oltre a servizi di base di carattere socio-educativo, è previsto l'impiego di operatori socio-sanitari di comunità che, laddove necessario, offriranno un accompagnamento professionale».

L'amministrazione ricerca quindi alloggi con una capienza massima di 120 posti, messi a disposizione dall'ente gestore, per offrire un servizio di accoglienza semiresidenziale notturna a bassa soglia che sia organizzato in modo da non separare nuclei familiari e/o soggetti conviventi di diverso sesso, valorizzando anche le relazioni di amicizia e di mutuo aiuto tra gli ospiti. Si cercano anche alloggi con una capienza massima di 120 posti, messi a disposizione dall'ente stesso per offrire un servizio di accoglienza residenziale a bassa soglia, con la possibilità per gli ospiti di permanere anche durante le ore diurne e con l'avviamento di progetti di autogestione dei pasti, rivolti a un numero limitato di utenti per singolo progetto.

Gli utenti dovranno essere in grado di procurarsi autonomamente generi alimentari e di condividere tra loro spazi comuni realizzando un modello parzialmente autogestito. E infine unità abitative con una capienza di minimo 6 posti letto, gestite da enti del terzo settore per offrire un servizio di accoglienza residenziale rivolto prioritariamente a nuclei familiari, anche con minori, attraverso la sperimentazione di modelli di co-housing. Qui le persone vengono inserite in progetti di piccole dimensioni e da un lato, condividono servizi uguali per tutti per la soddisfazione dei bisogni primari e, dall'altro, sperimentano percorsi volti a favorire l'acquisizione di strumenti per l'autonomia.

Gli obiettivi

«Questo progetto di avvio di condomini sociali - continua ancora l'assessore - mira a venire incontro alle esigenze di cittadini con maggiori vulnerabilità, che si trovano in emergenza abitativa ma che presentano anche problematiche di tipo sanitario, anche disagi psichici non gravi e che necessitano della presenza di figure di assistenza». Il bisogno socio sanitario è esploso nella città di Bari.

«Sia per il peggioramento della salute - continua ancora Bottalico - sia per l'invecchiamento sia per le problematiche all'interno dele famiglie, tra separazioni o presenza ad esempio di disabili che la famiglia non riesce più a seguire. Ora, inoltre, c'è anche più fiducia nelle istituzioni, prima nessuno voleva andare nelle comunità». I nuovi condomini sociali garantiranno spazi soprattutto per coloro che necessitano di un aiuto più specialistico. «Attualmente la richiesta è sodddisfatta dal bisogno, però il bisogno è in aumento e così non ci facciamo trovare impreparati», conclude l'assessore. Le domande all'avviso pubblico dovranno pervenire esclusivamente a mezzo pec entro il prossimo 2 luglio. Saranno poi esaminate da un'apposita commissione, da nominarsi dopo la scadenza del termine assegnato per la presentazione delle offerte, sulla base degli elementi di valutazione e parametri previsti dall'avviso.
 

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