«Violenza sessuale aggravata», Miniello ai domiciliari. Si definiva un “Padre Pio” della ginecologia

«Violenza sessuale aggravata», Miniello ai domiciliari. Si definiva un “Padre Pio” della ginecologia
di Viviana MINERVINI
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 14:11

“Il Padre Pio delle patatine”, come amava definirsi lui stesso Giovanni Miniello, ginecologo 68enne barese, è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata, nei confronti di due pazienti alle quali avrebbe proposto rapporti sessuali come cura al papilloma virus (Hpv). In entrambi i casi avrebbe abusato delle sue qualità di medico e di docente presso la scuola di specializzazione di ginecologia dell'Università di Bari, per molestare due giovani donne. I fatti, per i quali il Gip, Angelo Salerno, ha disposto gli arresti domiciliari risalgono al settembre 2019 e al giugno 2021.


In tutto sono quattro le pazienti che hanno querelato il ginecologo, ma potrebbero essere molte di più: in due di questi casi le denunce sono state depositate oltre i termini di legge e per questo ritenute improcedibili. Una delle quattro donne ha segnalato gli episodi a novembre 2019 fatti accaduti 9 mesi prima e un'altra, una ex studentessa di Medicina, ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia, risalente all'agosto 2019, solo dopo il clamore mediatico per il servizio de Le Iene, andato in onda alcuni giorni fa. Il medico avrebbe proposto alle sue pazienti di sottoporsi alla terapia diretta degli anticorpi o alla procedura di bonifica per curare il papilloma virus, cioè di avere rapporti sessuali con lui in quanto vaccinato da almeno dieci anni. Terapia che, secondo Miniello, aveva funzionato sulle pazienti che avevano accettato e questo veniva dimostrato tramite l'esibizione di screen shot di alcuni messaggi di ringraziamento, e di una pubblicazione scientifica in lingua inglese.
L'immunizzazione sarebbe avvenuta attraverso diverse posizioni sessuali.

Al rifiuto delle donne, Miniello, le avrebbe sottoposte a visite senologiche che nulla avevano a che fare con quelle ginecologiche, baciandole su collo e labbra. Inoltre, secondo il giudice, la proposta di un rapporto sessuale (rifiutata da tutte le donne) non è contestabile come reato perché il livello culturale e sociale delle persone offese ha consentito loro di sottrarsi agevolmente alla perversa strategia dell'indagato.

«Atteggiamento ripugnante e subdolo: sfruttava la vulnerabilità delle vittime»


Le indagini e le dichiarazioni delle pazienti vittime del medico rivelano l'aberrante sistema posto in essere dall'indagato nella relativa qualità e funzione - scrive il gip nell'ordinanza di arresto -, approfittando della fiducia che notoriamente connota il rapporto medico/paziente nonché della posizione di vulnerabilità che in tale rapporto caratterizza il paziente. Nel provvedimento cautelare il giudice parla di modalità socialmente allarmanti, di ripugnanza della condotta, idonea a creare nelle vittime una condizione di timore tali da creare nelle stesse una vera e propria soggezione psicologica nei suoi confronti, di personalità subdola e priva di alcun freno inibitorio. Miniello approfittando delle condizioni di inferiorità psicologica delle vittime, ingenerata di proposito prospettando malattie oncologiche anche con esiti mortali, ha dato esecuzione al proprio programma criminoso - scrive il gip - sfruttandone il relativo stato di chiara inferiorità e la relativa vulnerabilità pur di raggiungere i suoi turpi obiettivi di soddisfacimento sessuale.

Le molestie alle donne di fronte al rifiuto di avere rapporti


Alla luce di quanto emerso sia dalle testimonianze, che dall'investigazione mediatica c'è stato il compimento di atti evidentemente invasivi della libertà sessuale delle vittime, posti in essere in assenza di qualsivoglia preventiva indicazione e spiegazione quindi preventivo consenso, anzi subdolamente prospettate come necessaria attività di investigazione medica.
Nei giorni scorsi il medico ha chiesto la cancellazione dall'Albo professionale. Secondo il gip questo non riveste alcun rilievo al fine di escludere l'attualità dell'elevato rischio di reiterazione, perché la professione medica ha rappresentato solo una mera occasione consentendo il facile reclutamento di vittime da utilizzare per il soddisfacimento di biechi appetiti sessuali.  Le donne praticando del sesso con il medico in diverse posizioni sessuali potevano immunizzare anche le pareti della bocca e della gola e, attraverso la saliva, gli anticorpi sarebbero arrivati al tessuto endometriale. In questo modo costringeva le donne a subire atti sessuali con minaccia approfittando dell'inferiorità psichica della persona offesa al momento del fatto. Ad una delle donne denuncianti, che si era rifiutata di avere rapporti, ha toccato entrambi i seni, inserendo entrambe le mani all'interno della camicia indossata e sussurrandole al contempo nell'orecchio che gli sarebbe piaciuto essere il suo guaritore in quanto aveva gli anticorpi giusti.
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