Violenza a Bari: arrestato un 19enne dopo un'aggressione al Parco Rossani. “Vattene negro”, contestato l'odio razziale

Violenza a Bari: arrestato un 19enne dopo un'aggressione al Parco Rossani. “Vattene negro”, contestato l'odio razziale
4 Minuti di Lettura
Martedì 3 Maggio 2022, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 07:36

Ancora strascichi di violenza a BariAvrebbe aggredito un 24enne all'interno del nuovo parco Rossani di Bari con calci e pugni all'altezza del volto, facendogli perdere la funzionalità di un occhio. Ieri pomeriggio, i poliziotti del Commissariato di polizia Bari Nuova - Carrassi hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un 19enne, presunto responsabile del reato di lesioni personali aggravate.

L’attività d’indagine è stata avviata a seguito dell’aggressione subita da un 24enne, lo scorso 5 aprile, nell’area del Parco Rossani. A seguito dell’evento la vittima, colpita da numerosi calci e pugni all’altezza del volto, ha riportato la perdita della funzionalità di un occhio.

Le immagini della videosorveglianza

Grazie ad un’attenta visione delle immagini dei circuiti di videosorveglianza della città, al monitoraggio dei profili social delle persone coinvolte e dopo aver ascoltato alcune testimonianze, gli investigatori sono riusciti ad identificare il presunto responsabile. L'impostazione accusatoria accolta dal Gip, ha rilevato la pericolosità sociale del presunto aggressore, che avrebbe agito per futili motivi.

Il giovane, rintracciato dalla Polizia di Stato, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

“Vattene negro”: contestato l'odio razziale

Il 19enne barese accusato di aver aggredito un 24enne italiano di origini senegalesi nel parco Rossani di Bari lo scorso 5 aprile causandogli la perdita della vista da un occhio, risponde anche dell'aggravante dell'odio razziale. Lo avrebbe «denigrato per il colore della pelle - si legge negli atti - e minacciato con espressioni del tipo meglio che te ne vai negro e devi andare via sporco negro, altrimenti ti uccido, alzando la voce e umiliandolo dinanzi ai suoi amici». Il 19enne si trova ora agli arresti domiciliari con l'accusa di lesioni personali pluriaggravate.

Secondo la gip del Tribunale di Bari Anna Perrelli che ha firmato l'ordinanza di arresto, accogliendo la richiesta della pm Grazia Errede che ha coordinato le indagini della Polizia, «sussiste l'aggravante dell'odio razziale» perché «tutta la dinamica dei fatti consente di affermare che l'immotivata aggressione» al 24enne, «prima spintonato, poi guardato con disprezzo e successivamente anche nel corso del pestaggio appellato come 'negrò, è espressione chiara di un sentimento di discriminazione e disprezzo razziale». «Sentimento - scrive la gip - non solo esplicitamente manifestato, ma evidentemente condiviso anche da alcuni appartenenti al gruppo».

L'episodio sarebbe avvenuto infatti alla presenza di altri giovani, due amici della vittima e alcune ragazze che erano in compagnia del 19enne, alcune delle quali avrebbero «cercato di fermarlo, altre si sarebbero unite agli insulti, dicendo vattene da qui negro, vattene al paese tuo». L'arrestato avrebbe prima guardato «insistentemente e in malo modo» il 24enne, poi lo avrebbe minacciato e insultato, quindi colpito con un primo pugno facendolo cadere a terra e poi continuando a picchiarlo con pugni e calci. La giudice evidenzia la «gravità dei fatti commessi in un luogo pubblico, alla presenza di minori davanti ai quali il gesto doveva avere anche valenza dimostrativa circa la 'superiorità' dell'agente e della razza di appartenenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA