Venti anni di lavoro per oltre 4mila litri di latte raccolti, 40mila biberon per centinaia di neonati prematuri nutriti, più di 500 mamme donatrici e 30 nuove donne reclutate ogni mese. I numeri sono importanti quando si parla della banca del latte umano donato (Blud) della terapia intensiva neonatale dell'ospedale "Di Venere" di Bari.
La banca del latte
La banca del latte di Bari è tra le più longeve nel Sud Italia e condivide il lavoro con l'altra banca attiva nell'ospedale di San Giovanni Rotondo. Antonio Sanguedolce, direttore generlale Asl Bari, ha posto come prossimi obiettivi la creazione di una rete regionale di banca del latte, da mettere a disposizione di tutte le unità di terapia intensiva neonatale pugliesi. «Un traguardo importante perché è la testimonianza di un'esperienza di successo costruita negli anni», ha detto Sanguedolce.
Le parole della referente
Paola Albanese, referente infermiera della banca del latte umano donato del Di Venere, ha sottolineato la bellezza del dono, nella sua sensibilità. «Le prime donatrici sono le stesse mamme - ha detto Albanese - che hanno neonati ricoverati in terapia intensiva, le quali ci chiedono di donare il latte eccedente rispetto al fabbisogno del proprio neonato».
Quando è nata
La banca del latte all'ospedale "Di Venere" di Bari è nata nell'aprile del 2003 con l'affidamento della sua gestione alla compianta infermiera Ottavia Binetti, alla quale la struttura è oggi intitolata, e alla dott.ssa Marzia Tarantino.
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