«Copiate due linee di borse», Valentino denuncia Primadonna. E arriva il sequestro

«Copiate due linee di borse», Valentino denuncia Primadonna. E arriva il sequestro
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 11:55

L'accusa è quella di aver "copiato" due modelli di borse del noto marchio Valentino. La Guardia di finanza di Bari ha effettuato un sequestro probatorio di "tutte le borse a marchio Primadonna denominate 'minibag con borchie' e 'minibag borchiata' in tutte le colorazioni disponibili» stoccate nel punto vendita del Barese. Valerio Tatarella, amministratore unico dell'azienda, risulta indagato per fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale. L'azienda Primadonna, però, precisa che «con la Valentino SPA, in data 29.10.2018, è intervenuto un accordo transattivo in virtù del quale l’operato di Primadonna è pienamente legittimo».

L'accusa di Valentino e le indagini

Valentino spiega: «è stato altresì disposto il richiamo dal mercato di tutti gli esemplari delle borse oggetto di sequestro detenuti nei punti vendita di Primadonna sul territorio nazionale».

Stando al decreto di sequestro, firmato dal pm di Bari Lanfranco Marazia, l'indagine è partita nel maggio scorso dalla denuncia del noto marchio di moda milanese, in base alla quale in alcuni punti vendita Primadonna in Lombardia «erano esposti esemplari di borse costituenti riproduzione identica e non autorizzata di due modelli registrati presso l'Ufficio italiano Marchi e Brevetti, di proprietà esclusiva della Valentino spa». Le due borse Primadonna, ha accertato una consulenza di parte, «riproducono tutte le caratteristiche distintive dei modelli di Valentino, tra cui la forma rettangolare, le borchie a forma piramidale e appuntita, la disposizione di queste a distanza uniforme tra loro». La Procura ha disposto anche il sequestro di tutto il materiale promozionale e pubblicitario relativo alle due borse vendute da Primadonna.

Le precisazioni di Primadonna

Con riferimento alla notizia secondo cui Primadonna “avrebbe copiato due modelli di borse di proprietà del noto marchio di moda 'Valentino', vendendoli con il proprio marchio” la Società Primadonna SPA contesta fermamente quanto riportato e comunica di aver già conferito mandato ai propri legali per contestare ogni addebito. Primadonna precisa che, con la Valentino SPA, in data 29.10.2018, è intervenuto un accordo transattivo in virtù del quale l’operato di Primadonna è pienamente legittimo. La Procura della Repubblica di Bari, peraltro, ha disposto un sequestro di natura semplicemente probatoria, finalizzato a verificare la fondatezza delle accuse rivolte dalla società Valentino SPA che, con la sua denunzia, mira a ad ottenere l’esclusività dell’uso di alcuni accessori, quali le borchie, già universalmente diffusi. La società Primadonna, pertanto, nel respingere ogni addebito, preannunzia ogni opportuna azione giudiziaria finalizzata a tutela dei propri diritti contrattuali e della libertà di design, sia pure contro un colosso dell’Alta moda che oggi intende ribadire la propria supremazia sui mercati a scapito dei concorrenti, pubblicizzando addirittura con un comunicato le azioni dei Magistrati di Bari.

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