Come a Trani il 29 dicembre scorso, quando un 12enne è rimasto gravemente ferito per aver dato fuoco a un petardo inesploso, così è accaduto a Terlizzi. Un bambino di 11 anni è finito in ospedale a causa di un grosso petardo, forse una cipolla, che gli è scoppiato in mano: per fortuna non è in pericolo di vita.
Il ricovero d'urgenza
È accaduto ieri in pieno centro: l'11enne abita è ricoverato al Policlinico di Bari dopo essere stato aiutato dal vice comandante della polizia locale (il commissario Gaetano Barione) che, «accertatosi della gravità della situazione - ha scritto sulla propria pagina Facebook il sindaco Michelangelo De Chirico -, ha prestato il primo soccorso insieme ad un nostro concittadino passato per caso dal luogo dell'incidente».
L'episodio si è verificato nel primo pomeriggio, alle 13.40. Stando a quanto sinora emerso, il piccolo, dopo essere uscito da scuola - frequenta il plesso Gesmundo di via Salamone - con alcuni suoi compagni di classe, si è intrattenuto nei pressi dell'area giochi situata all'esterno del PalaFiori.
A questo punto, sembrerebbe, il condizionale è d'obbligo prima che gli accertamenti su quanto è accaduto siano portati a termine dagli investigatori, che il ragazzino abbia preso in mano un grosso petardo e poi lo abbia acceso.
Il sindaco
«Entrambi hanno condotto il piccolo - ha proseguito il primo cittadino De Chirico su Facebook - verso l'ospedale più vicino (il pronto soccorso del nosocomio don Tonino Bello di Molfetta), dove l'11enne è stato quindi preso in cura dagli operatori sanitari» e infine trasferito al Policlinico di Bari dove si trova ricoverato - non è in pericolo di vita - nel reparto di chirurgia plastica per seguire l'evoluzione delle ustioni riportate nello scoppio del grosso petardo. «Al bambino rivolgiamo gli auguri di pronta guarigione», ha detto ancora il sindaco prima di elogiare l'operato dei due terlizzesi che, dopo essersi accorti di quanto era appena successo, sono subito intervenuti. Una lezione di altruismo e di solidarietà umana, grazie alla quale è stato evitato il peggio - ha scritto ancora De Chirico -. Il servizio reso dal commissario e dal nostro concittadino deve diventare, per l'intera nostra comunità, un esempio e un modello di autentico spirito di servizio e di civiltà. L'occasione - ha concluso - è anche motivo di richiamo educativo contro l'utilizzo di petardi e fuochi pirotecnici da parte di minori e persone non esperte». Le indagini della Polizia locale, intanto, proseguono: resta da capire se il grosso petardo fosse legale, ma visti gli effetti dell'esplosione gli investigatori del colonnello Antonio Modugno ipotizzano che si trattasse di un artificio di genere vietato»
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