Un’ora di musica in cambio di una colazione. Apre il primo bistrot che accetta il “baratto”

Un’ora di musica in cambio di una colazione. Apre il primo bistrot che accetta il “baratto”
di Elga MONTANI
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Domenica 20 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:08

Un nuovo locale, a Bari, che non è solo un luogo dove bere e mangiare, ma anche un contenitore, una casa, per chiunque abbia desiderio di trascorrervi qualche momento della giornata. Si chiama Honést, nome che deriva da un gioco di parole tra “home” che vuole dire casa, “nest” che significa “nido”, e onesto “onèst” in dialetto barese e che sarà un luogo in cui sarà possibile utilizzare il “baratto”.

Scambio tra talenti e cena

Tra le diverse agevolazioni pensate per gli studenti, c’è infatti la possibilità di scambiare i propri talenti con una colazione o una cena.

Ad esempio, uno studente del conservatorio potrà donare un’ora del suo tempo e della sua musica in cambio di una colazione completa di brioche, cappuccino e spremuta al mattino, o di una cena base in orario serale. Così come sarà possibile restare negli spazi del locale fino alle 19 anche solo prendendo un caffè, a studiare o a leggere. Un luogo di socialità che diventa anche luogo culturale, dove «una serie di attività possono prendere vita in modo estemporaneo, con qualche appuntamento anche organizzato». E che in qualche modo va a rispondere ad alcune delle esigenze lamentate in piazza dagli studenti, come la mancanza di luoghi dove poter vivere la città. Un modo per evitare che gli stessi attraversino la città senza viverla. Dando la possibilità con agevolazioni e possibilità diverse di usufruire del servizio anche a coloro che hanno maggiori difficoltà.

 

I titolari

Ad avere questa idea sono stati Luca Rutigliano, comunicatore e travel blogger, e Rosario Anagni, responsabile amministrativo dell’impresa. «Honést è un contenitore di tutti – sottolinea Luca Rutigliano - dove chiunque può venire dalle 7 della mattina a mezzanotte. È importante che in questo luogo ci si senta a casa. Non vendiamo cibo, non vendiamo alcool, non vendiamo food, non vendiamo caffè, vendiamo esperienze». «All’inizio volevo aprire uno Starbucks – aggiunge Rutigliano - il primo a Bari, il primo in Italia. Il colosso americano però non la pensava come me, come noi. E allora abbiamo deciso di fare tutto da soli». E sulla volontà di andare incontro ai clienti con agevolazioni di diversi tipo, Rutigliano spiega: «Quando ero piccolo non uscivo mai con le ragazze perché non potevo permettermelo. La mia era una famiglia umile, i miei amici spesso mi invitavano a pranzo o a cena, mi aiutavano. E io voglio fare lo stesso oggi». Oltre al baratto, tra le convenzioni già previste ci sono la possibilità di consumare a costi agevolati tutto il giorno dedicata agli studenti della biblioteca, mentre per i turisti c’è la possibilità di lasciare il proprio bagaglio in deposito, al costo di una consumazione, con un sistema di sicurezza collegato direttamente alla Questura, senza dimenticare la possibilità di fare rifornimento di taralli e specialità pugliesi “in bicchiere”. «Honést è la casa di tutti - conclude Rosario Anagni -. Lo abbiamo pensato come un posto dove sia possibile condividere momenti della propria giornata, della propria vita con gli amici. Un posto dove tutti possono trovare quello che cercano e sentirsi liberi di essere sé stessi. Ci auguriamo che tutti lo percepiscano in questo modo, noi faremo quello che possiamo perché sia così».

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