Uccisa da un proiettile vagante: il Comune dedica una piazza a Maria

Uccisa da un proiettile vagante: il Comune dedica una piazza a Maria
di Elga MONTANI
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Lunedì 6 Giugno 2022, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:24

Da domani la città di Bari avrà un giardino intitolato a Maria Colangiuli, vittima innocente di mafia. L’area verde che porterà il suo nome è quella che si trova in via Vincenzo Ricchioni, di fronte alla chiesa Madre della Divina Provvidenza, al San Paolo. La cerimonia vedrà la partecipazione dell’assessore alla Legalità Vito Lacoppola, del presidente del Municipio III Nicola Schingaro e del rappresentante regionale di Libera don Angelo Cassano.

La storia

La storia di Maria Colangiuli è una di quelle storie che la città di Bari e il quartiere San Paolo non dimenticheranno mai. Nonostante siano passati ormai oltre vent’anni dall’accaduto. Maria, infatti, in una calda sera d’estate del 2000 era intenta a preparare la cena per la sua famiglia, nel cucinino del suo appartamento che dava su un balconcino. Non avrebbe mai potuto immaginare che un gesto comune che compiva ogni sera sarebbe diventato l’ultima cosa che avrebbe fatto nella sua vita. Quella sera, infatti, fuori casa di Maria, in via Duca degli Abruzzi, si scatenò la guerra e lei ne fu vittima incolpevole. Un proiettile la colpì passando dal balcone. Per lei non ci fu nulla da fare, nonostante il soccorso immediato della figlia e la corsa al vicino ospedale del San Paolo. Aveva 70 anni.

E l’unica colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, anche se il posto sbagliato si rivelò essere semplicemente la propria casa.

Da allora sono passati quasi 22 anni, e quell’omicidio non ha ancora alcun colpevole. Le indagini furono serrate, gli inquirenti appurarono che in quella via, in quella sera d’estate, si erano scontrati due clan rivali. Emerse che le persone coinvolte nella sparatoria avevano utilizzato due armi diverse, un fucile calibro 12 e una pistola calibro 9, e che fu un colpo del fucile a prendere in pieno Maria ad un fianco ed esserle fatale. Ma nonostante l’impegno degli inquirenti, e la sollevazione popolare nata spontaneamente per quella assurda morte, che portò anche ad una fiaccolata nei giorni successivi, il colpevole è ancora ignoto. Ogni anno l’amministrazione comunale ricorda Maria, come accaduto lo scorso 7 giugno. E durante la realizzazione dei murales del QM San Paolo la sua storia è emersa tra le fila dei racconti di chi abita le vie del quartiere, ispirando una delle opere, quella del leccese CHEKOS. Ora arriva l’intitolazione di un giardino, come da delibera del Municipio III datata settembre 2018.

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