Aprile porta il pienone di turisti, «ma resta l'iincertezza per l’estate»

Aprile porta il pienone di turisti, «ma resta l'iincertezza per l’estate»
di Elga MONTANI
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 08:56


Il turismo a Bari e in Puglia sta pian piano risalendo la china, dopo un 2020 assolutamente da dimenticare e un 2021 caratterizzato dall'assenza di stranieri. Il trend è comunque in crescita, e il termine dello stato di emergenza dovuto al Covid sta aiutando il comparto a risollevarsi. Dai dati comunicati da PugliaPromozione in merito alle presenze dal 2015 al 2021, è possibile vedere un costante aumento, segnato dalla brusca caduta dovuta all'emergenza pandemica. Nella provincia di Bari, nel 2021 sono mancati quasi completamente i turisti extraeuropei, in special modo quelli provenienti da Stati Uniti, Russia e Regno Unito. Questi paesi sono scomparsi dalla top five relativa ai mercati esteri, soppiantati da Francia, Polonia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. Per quanto riguarda la Russia, da sempre legata alla città di Bari anche grazie al culto di san Nicola, si registra ora un'altra grossa perdita dovuta alla guerra in Ucraina.

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L'opinione di Federalberghi


Non si sbilancia sulla situazione del turismo in vista delle Pasqua e della prossima estate, il presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi: «Non abbiamo dati in questo momento, quindi non è possibile fare un'analisi». «Il turismo russo aggiunge - è completamente fermo, non solo in Italia, ma in tutta Europa, considerando che gli aerei non possono volare».

In merito al mese di maggio, caratterizzato da sempre a Bari da un grande afflusso di pellegrini russi sottolinea: «Essendoci sanzioni in tutta Europa è possibile immaginare che per San Nicola a Bari non verranno turisti russi, essendo in atto una guerra. Non avendo dati al momento, comunque, per rispetto degli operatori, non è possibile delineare un quadro della situazione, solamente basandosi sulle sensazioni». Un leggero ottimismo trapela, invece, dalle parole di Giovanna Castrovilli, presidente dell'Associazione Extralberghiero Terra di Bari. «Abbiamo una situazione, in questo momento, che vede una copertura quasi totale delle strutture dei nostri associati, un incoming quasi al 100% per il mese di aprile, ma è un day by day. Per aprile abbiamo certezze, per il resto ancora no, ma promette comunque molto bene. Luglio e agosto vedono già delle prenotazioni, cosa tipica in questo periodo».

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Un miglioramento rispetto al 2021


Sulla situazione del settore spiega: «Si vede un miglioramento rispetto al 2021, anche se il quadrimestre estivo dello scorso anno era stato spettacolare. Quest'anno, eccezion fatta per i primi mesi, quando abbiamo lavorato, ma non a regime, ora siamo in una situazione che sembra un ritorno al 2019. Le previsioni sono rosee». Castrovilli traccia un quadro della situazione relativa alle strutture gestite dagli associati, dalla quale si evince che «si tratta quasi completamente di turisti europei, molti italiani, grazie anche alla possibilità che hanno creato le autorità portuali con le crociere, con tre navi Costa che partono da Bari».

Il mercato russo


Sul mercato russo emerge una particolarità per le strutture dell'extra-alberghiero, come B&b e non solo: «Abbiamo avuto delle prenotazioni, con nostra grande sorpresa, per maggio, da sempre a Bari mese legato ai festeggiamenti per san Nicola, anche se non sappiamo se saranno mantenute o meno». Il periodo di Pasqua sembra comunque che stia andando al meglio, e la città di Bari si conferma una meta non legata alle stagioni, grazie anche alla presenza di infrastrutture come il porto e l'aeroporto, che portano turisti in città tutto l'anno, non solo per motivo di svago, ma anche per lavoro. Diversa la situazione dell'area metropolitana, dove invece diventa sempre più necessario lavorare sulla destagionalizzazione del turismo. «Abbiamo delle proposte in tal senso dichiara Castrovilli - che speriamo vengano considerate. È necessario prendere provvedimenti per incrementare il turismo dell'area metropolitana, che paga lo scotto di lavorare sei mesi l'anno. Io ho anche una struttura a Polignano e lì non abbiamo ancora iniziato, mentre Bari lavora 365 giorni l'anno».
 

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