I Finanzieri della Tenenza di Mola di Bari stanno dando esecuzione in Bari, Mola di Bari, Conversano e Fasano, ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reale, emessa dal Gip del Tribunale di Bari - nei confronti di 10 persone, di cui due in carcere e dieci ai domiciliari, per ipotesi di reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, truffa aggravata nei confronti dello Stato e circonvenzione di persone incapaci.
Arresti eccellenti
Un dottore commercialista e nove imprenditori che operano prevalentemente nel settore edile, mediante la costituzione di rapporti di lavoro fittizi, formalizzati attraverso modelli di assunzione telematica Unilav, avrebbero consentito a numerosi cittadini extracomunitari (in tutto 453, di etnia indiana, cingalese, bengalese, pachistana ed altre) di ottenere illecitamente, nel lasso temporale che va dal 2013 al 2019, il rilascio e/o il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi lavorativi.
In carcere sono finiti Maurizio Pappadopoli, 49enne commercialista di Mola di Bari, e Tanay Bhattacharajee, 55enne responsabile di un centro per l'immigrazione, di nazionalità indiana.
Nell'ordinanza vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 16 indagati, dei quali 10 destinatari di misura cautelare personale (2 in carcere e 8 ai domiciliari). Nei loro confronti sono stati sequestrati beni per equivalente, in vista della confisca, per complessivi 1.166.080 euro. Le somme pagate dai singoli migranti all'organizzazione criminale oscillavano dai 1.000 ai 6.000 euro per ogni singolo rapporto di lavoro fittizio consentendo di accumulare un profitto illecito stimato di 762.000 euro. Gli arresti sono stati effettuati a Mola, Bari, Conversano e Fasano.
I sequestri
Disposti anche sequestri di beni mobili ed immobili per oltre un milione di euro. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, presieduta dal Procuratore della Repubblica di Bari, che si terrà presso gli Uffici sede dell'organo inquirente alle 10.30.