C'è Ubkit che aiuta nell'esercizio della manualità, c'è Alpha mini che serve ad allenare le capacità verbali oltre ad insegnare anche la lingua inglese. E poi c'è l'ultimo arrivato, Dinerbot t8 in grado di aiutare gli operatori ma anche gli anziani a svolgere azioni quotidiane.Sono i tre robot a servizio degli over65, progettati da Pld Artech con la collaborazione scientifica del dipartimento di Informatica dell'Università Aldo Moro di Bari nell'ambito del progetto Sciam - Spazio Comune Invecchiamento Attivo Multidimensionale.
Ieri la presentazione dell'ultimo arrivato in Comune
Ieri la presentazione dell'ultimo arrivato, t8 in Comune, alla presenza dell'assessora al Welfare Francesca Bottalico, della docente del dipartimento di Informatica Bernardina Nadja De Carolis, dell'amministratore di PLD Artech Cosimo Del Vecchio e di Marilena Pastore, presidente della cooperativa sociale Aliante che gestirà il progetto negli spazi della sede associativa in via Calefati 245.
Tanti gli utilizzi
Tanti i suoi utilizzi: non solo per affiancare gli operatori di una struttura di assistenza, ma anche per aiutare gli anziani in alcune attività quotidiane, comprese le prescrizioni di una dieta alimentare personalizzata. Può, infine, essere utilizzato sia in una dinamica di gruppo sia in un rapporto con il singolo utente. A spiegare meglio il progetto è Marilena Pastore. «Con l'introduzione dei robot negli ultimi giorni illustra Pastore - abbiamo raggiunto quasi trecento iscritti al programma, che comprende attività per il miglioramento delle abilità cognitive, ambito nel quale abbiamo notato grandi miglioramenti da parte di alcune persone anziane, e laboratori emozionali, nel corso dei quali percepiscono le emozioni comportandosi di conseguenza. Anche attraverso l'uso del kit, gli anziani hanno potuto stimolare le loro abilità manuali e oculari nell'assemblaggio dei pezzi che compongono il robot primordiale: per costruirlo c'è bisogno della cooperazione tra loro e quindi del lavoro in gruppo. Sono tutti esemplari evolutivi, che prevedono un upgrade dell'intelligenza artificiale. Il 22 ottobre, infatti, presenteremo in fiera un modello ancor più evoluto».
I benefici
I benefici sono quindi stati diversi, in alcuni casi è stato possibile individuare patologie su alcuni anziani, in altri casi i robot hanno svelato un mondo di solitudine in cui vivevano alcuni ospiti over 65. E la ricerca continua. «A giorni annuncia Del Vecchio - presenteremo un robot di servizio, che rappresenta un'intelligenza più sviluppata in grado di svolgere attività per supportare gli anziani in una serie di iniziative sia legate al linguaggio sia dimostrative. Il robot più evoluto è in grado di recepire i suoni e le immagini delle persone in modo tale da avviare un'interlocuzione con loro».
«Essendo dotato di un sistema simultaneo - ha concluso Bernardina Nadja De Carolis - di localizzazione e mappatura, il robot in futuro potrà sicuramente prestare anche interventi di soccorso agli anziani grazie alla capacità di memorizzare i loro movimenti e, quindi, di reagire alla mancata esecuzione di determinati gesti, come andare in bagno o alzarsi dal letto per fare colazione».