Da tre anni a casa senza stipendio: i lavoratori Ilva bloccano il traffico a Bari

Da tre anni a casa senza stipendio: i lavoratori Ilva bloccano il traffico a Bari
3 Minuti di Lettura
Martedì 31 Agosto 2021, 20:26 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:29

Non hanno esitato a bloccare il traffico, davanti al lungomare di Bari. I lavoratori dello stabilimento siderurgico di Taranto rimasti alle dipendenze dell’Ilva in Amministrazione straordinaria stamattina sono tornati nel capoluogo regionale. Da tre anni - fin da quando la fabbrica è passata alla gestione privata di ArcelorMittal - loro non rientrano in azienda. Sono ormai quindi in regime di cassa integrazione straordinaria a zero ore, in carico alla vecchia società Ilva in As. Non hanno lavorato, tranne una parte di loro che ha operato nelle bonifiche. 

La manifestazione


La protesta è stata organizzata sotto la presidenza della Regione Puglia proprio per sollecitare l’amministrazione regionale all’avvio del progetto di lavori pubblica utilità e per richiedere l’integrazione salariale. Durante la manifestazione, come si diceva, è stata bloccato temporaneamente un tratto del lungomare di Bari. La manifestazione si è svolta su iniziativa del sindacato Usb. I cassintegrati tarantini hanno bloccato il traffico delle auto in segno di protesta e lasciato passare solo gli autobus. 
Mentre era in corso la protesta in strada, una delegazione di lavoratori col coordinatore Usb, Franco Rizzo, ha incontrato il presidente della task force regionale sull’occupazione, Leo Caroli. 
«Tra gli argomenti affrontati - si spiega - la proposta dell’Usb mirata a far sì che ai cassintegrati vengano affidati i lavori di pubblica utilità, proposta che la Regione, nell’ultimo incontro risalente a tre mesi fa, ha condiviso». 
«In continuità con quello che è stato detto a maggio - evidenzia ancora l’Usb - Caroli ha confermato l’interesse della Regione ad accogliere questa idea pur dichiarando la volontà dei commissari straordinari di Ilva di attendere la presentazione del piano industriale di Acciaierie d’Italia nella speranza che vengano riassorbiti alcuni lavoratori ex Ilva in amministrazione straordinaria».

Le richieste


I rappresentanti sindacali hanno chiesto che le due cose, eventuale rientro dei cassintegrati nel siderurgico e loro impiego nei lavori di pubblica utilità, «vengano tenute distinte e che subito si acceleri per portare a compimento le idee e le proposte sui lavori di pubblica utilità reinserendo i lavoratori nel mondo del lavoro». 
L’assessore Caroli «ha garantito una celere convocazione del tavolo per affrontare questo ed altri temi». 
L’Usb ha poi chiesto alla Regione Puglia di intervenire in sede ministeriale «per stimolare un provvedimento mirato a prevedere l’integrazione salariale non più annuale ma per un triennio, per rivedere la formula del calcolo dell’integrazione stessa e per introdurre norme che consentano di sbloccare il Tfr in passivo e quello attuale sempre per la stessa platea di lavoratori». Un impegno che è stato assunto dal capo della task force per l’occupazione.
«Attendiamo fino a venerdì - dichiara Rizzo, coordinatore dell’Usb di Taranto-. In assenza di risposte in termini di convocazione del tavolo regionale, saremo pronti a programmare nuovamente azioni di protesta, sempre più incisive».
«Deve essere chiaro che si sta sottovalutando anche il lato psicologico della questione: vanno date risposte ai lavoratori lasciati nel limbo della cassa integrazione», conclude Rizzo.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA