Operaio 23enne travolto mentre era al lavoro sulla Provinciale: investito da un'auto mentre sventolava la bandiera arancione. Donna indagata per omicidio stradale

L'auto coinvolta nell'incidente era guidata da una 45enne che sarà denunciata per omicidio stradale

Morto operaio mentre era al lavoro: è stato investito da un'auto mentre tagliava l'erba
Morto operaio mentre era al lavoro: è stato investito da un'auto mentre tagliava l'erba
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Martedì 6 Giugno 2023, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 12:10

Un operaio di 23 anni è morto stamani dopo essere stato investito da un'auto mentre era a lavoro sulla provinciale 231 all'altezza di Terlizzi, nel BareseSi chiamava Gabriel Aurelian l'operaio di 23 anni morto dopo essere stato investito da un'auto mentre era a lavoro sulla provinciale 231 all'altezza di Terlizzi, nel Barese. La vittima, che ha origini rumene, era a bordo strada quando è stata travolta da una utilitaria guidata da una 45enne originaria di Andria che viaggiava in direzione Bari.

La donna, che sarà indagata per omicidio stradale, avrebbe riferito di non essersi accorta della presenza del giovane sulla carreggiata. La donna si è comunque fermata a prestare soccorso. La salma del 23enne è stata trasportata all'istituto di medicina legale del policlinico di Bari a disposizione della autorità giudiziaria. Sull'accaduto indagano i carabinieri coordinati dalla Procura di Trani.

La dinamica

Il giovane operaio, che viveva a Corato con la famiglia, è morto poco dopo le sette e mezza del mattino: troppo gravi le ferite che l’auto che lo ha centrato in pieno ha provocato. Aveva addosso ancora la pettorina e accanto a lui c’era una bandierina: l’aveva sventolata fino a qualche minuto prima di essere travolto per spiegare a chi viaggiava sulla ex statale 98 in direzione Bari, che doveva rallentare, moderare la velocità perché lì, a pochi metri da lui, i suoi colleghi stavano tagliando le erbacce. Gabriel era a centro strada. Uno degli automobilisti però, non l’ha visto. Così ha riferito ai carabinieri. 

L'autopsia

La Procura di Trani disporrà l'autopsia sul corpo di Gabriel Aurelian Petrescu, l'operaio di 23 anni residente a Corato (Bari) morto questa mattina dopo essere stato investito da un'auto mentre era a lavoro sulla provinciale 231.

L'incidente è avvenuto all'altezza di Terlizzi, nel Barese, in direzione Bari. Alla guida dell'auto c'era una donna di 45 anni di Andria indagata per omicidio stradale. Ai carabinieri, coordinati dal magistrato Giovanni Lucio Vaira, avrebbe riferito di non aver visto il 23enne sulla carreggiata e, rispondendo ad una domanda specifica, ha detto che al momento dell'impatto non era al cellulare. Versione che dovrà essere confermata dalle indagini che si avvarranno probabilmente della consulenza di un tecnico. La salma si trova nell'istituto di medicina legale del policlinico di Bari: sarà il medico Sara Sablone a svolgere l'esame autoptico.

Il sindaco: non ci sono parole

«Appena saputo, ero già in ufficio al mercato dei fiori, mi sono precipitato sul posto, dove erano già presenti i Carabinieri e la Polizia Locale di Terlizzi. Coperto da un panno blu, il povero ragazzo rumeno, residente a Corato. Ho informato il sindaco De Benedittis, che mi ha raggiunto giusto in tempo per stare vicini al papà della vittima, anch'egli operaio della stessa ditta ma su altro cantiere stradale - è il commento del sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico - Non ci sono parole per placare il pianto di un padre, onesto lavoratore, dinanzi al corpo esanime del proprio figliolo. Un bravo ragazzo, tutti i colleghi di lavoro disperati. Sono rimasto fino a quando la salma è stata trasportata. Un'altra brutta morte sul lavoro che deve far riflettere sulla sicurezza nei cantieri mobili e temporanei e sulla pericolosità delle strade, oltre che sull'alta velocità. Il mio pensiero va al giovane ventiduenne e il mio conforto alla sua famiglia. Ho sostato in preghiera per tutte le operazioni di rilievo delle forze dell'ordine».

«Nei giorni scorsi - ha proseguito il primo cittadino - si è tenuto un incontro presso l'assessorato regionale ai trasporti con i sindaci delle città collegate dalla sp 231, proprio nella direzione di prevedere misure e interventi volti ad aumentare la sicurezza. Abbiamo esposto le problematiche per i tratti di competenza ma l'incidente di oggi non credo sia da riportare nella casistica standard. Sul posto abbiamo raccolto la testimonianza di un trattorista che ha lasciato i suoi connotati agli inquirenti per rendere la testimonianza. Ha riferito di aver visto sbalzare il corpo per oltre 6-7 metri in aria. Rispetto al luogo dell'impatto, il corpo è finito a circa 50 metri più avanti. Il papà, doppiamente disperato sia per la morte del suo figliolo sia per la tragedia di doverlo riferire alla madre e alle due sorelle, è stato soccorso da medici del 118 intervenuti».

Le reazioni dei sindacati

«Un'altra tragedia sul lavoro a Terlizzi questa mattina, un altro "omicidio sociale": questa volta ad esserne vittima un lavoratore di appena 23 anni - dice Giuseppe Boccuzzi Segretario generale Cisl Bari - La provincia di Bari, con un mercato del lavoro fatta di tanta  precarietà e di tante violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, necessita ora più che mai di un intervento straordinario delle Istituzioni preposte che devono mettere in campo rapide azioni di controlli serrati per stimolare le imprese del territorio alla più completa applicazione delle normative in materia di salute e sicurezza».
Qualche giorno fa, Cisl Cgil e Uil di Bari con le federazioni di settore hanno incontrato il Prefetto di Bari, ricevendo rassicurazioni in tal senso, «ma la quotidianità delle morti sul lavoro non può aspettare più un minuto di attesa, se non vogliamo riempire i nostri cimiteri di tanti lavoratori, giovani e meno giovani, vittime di un sistema produttivo malato e indegno di un Paese civile se continua a mettere il profitto davanti alla vita e alla salute dei lavoratori».

«A chi di competenza compete accertare se tutte le misure di salvaguardia e sicurezza erano state attivate, ma le istituzioni si facciano carico di quella che è una vera emergenza: nessuno deve morire di lavoro, di lavoro bisogna vivere». Lo dichiara in una nota Gigia Bucci, segretaria generale Cgil Bari, a proposito dell'operaio 23enne morto stamattina mentre era al lavoro su una strada provinciale vicino a Terlizzi (Bari). «Solo pochi giorni fa eravamo in piazza, unitariamente, per reclamare impegni concreti per fronteggiare un intollerabile stillicidio di infortuni mortali sul lavoro nella nostra area metropolitana - aggiunge -. Abbiamo detto basta con le parole, siamo stati in silenzio reclamando fatti. Ma la cronaca di oggi ci porta a commentare l'ennesima vittima». Bucci rilancia con forza «la richiesta di incontro alla prefetta di Bari: attiviamo un tavolo straordinario con tutti i soggetti interessati alla prevenzione e al controllo, insieme a parti sociali e datoriali, per capire come si può intervenire di più e meglio sul piano dell'informazione, formazione e repressione». «Chiediamo interventi ante e non post - conclude - quando si è costretti ad aggiornare il numerario di vittime innocenti».

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